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Chiesto al TAR Lazio l'annullamento di Ordinanza e Circolare febbraio 2010 del Ministro Istruzione Università e Ricerca 
753 insegnanti, genitori, studenti maggiorenni e personale non docente delle scuole hanno sottoscritto il ricorso contro la Circolare sulle iscrizioni alle superiori
26 Aprile 2010
 

Il 19 aprile è stato presentato al TAR del Lazio il ricorso per chiedere l’annullamento della CM del 18 febbraio 2010 che ha dato disposizione per le iscrizioni alle scuole superiori dal 26 febbraio al 26 marzo nonché dell’O.M. n. 19 del 19 febbraio 2010 contenenti termini e modalità delle procedure di mobilità del personale docente, educativo ed ATA per l’a.s, 2010/11.

L’adesione al ricorso promosso dal Coordinamento scuole superiori di Bologna si è estesa a Parma, Ferrara, Modena, e poi a Roma, Firenze, Pisa, Padova, Vicenza, Milano e ha raggiunto un totale di 753 firme individuali, più quelle delle Associazioni: Per la scuola della Repubblica, Comitato bolognese Scuola e Costituzione, Crides Roma.

Il ricorso, patrocinato dagli avvocati Corrado Mauceri, Maria Virgilio, Domenico Fata, Fausto Buccellato espone i seguenti motivi:

1) la circolare è stata emessa prima dei regolamenti di riordino delle scuole superiori, che sono ancora al vaglio della Corte dei Conti. Il Ministero li ha ritenuti efficaci solo perché li ha inseriti nel suo sito, ma non li ha pubblicati nella Gazzetta ufficiale;

2) la circolare lede il principio costituzionale dell’autonomia delle Istituzioni scolastiche che, infatti, hanno dovuto leggere sul sito del MIUR i nuovi indirizzi assegnati scuola per scuola, senza aver potuto avanzare le loro proposte, e hanno dovuto accettare le iscrizioni dei nuovi alunni senza aver avuto la possibilità di attualizzare il piano dell’offerta formativa;

3) i genitori di tutti gli istituti hanno dovuto iscriversi in condizioni di incertezza sulla reale offerta formativa che le scuole saranno in grado di garantire il prossimo anno, in particolare gli studenti degli Istituti professionali non hanno alcuna garanzia che gli istituti siano i grado di offrire la qualifica professionale triennale finora prevista;

4) sono stati lesi i diritti dei docenti che perderanno il posto e verranno trasferiti sulla base di una riduzione oraria prevista da regolamenti inefficaci, gettando nel caos l’inizio del prossimo anno scolastico. Non si sa ancora come verrà determinato l’organico delle singole scuole superiori,visto che le operazioni conseguenti l nuovo organico sono ancora in alto mare.

Il danno più grave viene ricevuto dagli studenti degli istituti tecnici e professionali che si vedono modificata in corso d’opera l’offerta formativa in seguito alla riduzione oraria di 4 ore per di più allo stato senza conoscere ancora quali saranno le materie tagliate.

 

Il ricorso chiede l’annullamento degli impugnati atti ed ogni consequenziale effetto di legge, previo, ove occorra, la remissione degli atti alla Corte Costituzionale per illegittimità costituzionale dell’art. 64 del DL 25.06.2008 n. 112 convertito, con modificazioni, nella L. 06.08.2008 n. 133 e dell’art. 17, comma 25 del D.L. 1/7/2009 n. 78 c.to in L. n. 102 del 2009, da cui derivano gli atti impugnati, per violazione degli art. 33, 76, 97 e 117 della Costituzione.

 

Coordinamento scuole superiori Bologna, Associazione naz. Per la Scuola della Repubblica, Coordinamento precari scuola Bologna, Comitato bolognese Scuola e Costituzione, Associazione Scuola futura Carpi, Coordinamento scuole superiori Carpi, Coordinamento genitori e insegnanti Firenze, Coordinamento presidenti Consigli di istituto e Comitati genitori Modena, Centro studi per la scuola pubblica Padova, Associazione La scuola siamo noi Parma, Coordinamento lavoratori, studenti e genitori delle scuole secondarie di Roma, Crides Roma, Assemblea difesa scuola pubblica di Vicenza, Coordinamento insegnanti e genitori Pisa


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