Diario di bordo
Vanna Mottarelli. Il fastidio dei “potenti” per le “pulci”. Appello al popolo della rete per la libertà di stampa
02 Aprile 2010
 

L’abnorme caso del ricorso d’urgenza presentato dal Dr Marco Cottica, per ottenere l’eliminazione di articoli dall’archivio on line de ‘l Gazetin pubblicati nel periodo settembre 2000 - aprile 2001, e l’ancora più abnorme ordinanza del Giudice Dr Pietro Paci che ne ha ordinato l’immediata rimozione con condanna al pagamento delle spese è diventato caso di dominio nazionale.

Dopo l’intervento dell’ADUC che ha ipotizzato la proposizione di interrogazioni parlamentari e dopo l’interessamento dei radicali di Sondrio, il pezzo a firma Enea Sansi è stato riportato su Notizie Radicali del giorno 1° aprile 2010. Insomma, il caso si sta diffondendo a macchia d’olio, come è giusto che sia. La libertà di informazione è un bene prezioso che va tutelato con ogni mezzo.

Gli articoli incriminati erano stati scritti a cura dell’associazione Insieme per la Giustizia e della redazione de ‘l Gazetin in occasione e nell’immediatezza di fatti drammatici occorsi alla famiglia Gianoncelli. L’obiettivo era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica a essere vicina a quelle persone così duramente provate e di lanciare appelli alle istituzioni affinché venisse posto rimedio a tale drammatica situazione. I fatti sono stati riferiti con assoluta verità. Ma, a quanto pare, la verità, è più scottante di qualsiasi commento. E così per mettere tutto a tacere si sono susseguite querele, causa civile e ora, come non bastasse, un ricorso d’urgenza a cui dovrà obbligatoriamente fare seguito nuova causa civile.

Facciamo un breve resoconto di quante volte la Labos, il direttore e i redattori del giornale sono stati chiamati a rispondere in sede penale e civile per i medesimi fatti.

Il Dr Marco Cottica, curatore dei fallimenti Gianoncelli:

- ha querelato Vanna Mottarelli e Stefano Bertelli per un appello (pubblicato in forma integrale in edizione cartacea e on line nel mese di aprile 2001). Il P.M. proponeva l’archiviazione dando ampio spazio all’esercizio del diritto di critica e di cronaca. Il GIP ha disposto l’archiviazione per infondatezza della notizia di reato.

- ha querelato il direttore Enea Sansi per un articolo intitolato “I tacchini e i nostri 25 lettori” in cui venivano commentate in chiave ironica le iniziative giudiziarie del curatore. Il P.M. proponeva l’archiviazione dando ampio spazio all’esercizio del diritto di satira. Il GIP ha disposto l’archiviazione per infondatezza della notizia di reato.

- ha promosso causa civile nei confronti della cooperativa editrice Labos, del direttore Enea Sansi e di Vanna Mottarelli (quale componente del Comitato “Insieme per la Giustizia”) per chiedere la condanna in ordine agli articoli pubblicati su ‘l Gazetin nel periodo settembre 2000 - aprile 2001. La Corte d’Appello di Milano, con sentenza impugnata per cassazione, pubblicata integralmente su ‘l Gazetin e on line, riteneva sussistente il reato di diffamazione (nonostante avvenuta archiviazione delle querele penali e assoluzione in primo grado). La Labos, in esecuzione di tale sentenza (impugnata per Cassazione) e delle conseguenti azioni esecutive promosse dal Dr Marco Cottica ha pagato qualche cosa come € 29.000,00.

Evidentemente, per il curatore, la “punizione” non era abbastanza esemplare. E così, a distanza di dieci anni dalla pubblicazione, senza attendere l’esito della cassazione e senza avere formulato alcuna domanda nella causa da egli promossa nel 2001, ha chiesto con ricorso d’urgenza che gli articoli venissero rimossi da Internet.

Il Giudice Dr Pietro Paci (che anni addietro aveva ...instaurato e consolidato con il detto professionista [Cottica Marco] un cordiale rapporto di amicizia, tanto da indurlo, nel 2001, ad astenersi dal giudicare la causa), in accoglimento del ricorso d'urgenza, ha ordinato l'immediata rimozione da internet degli articoli, con condanna della coop. Labos al pagamento delle spese, nell'importo di circa € 4.500,00. E siamo solo agli inizi (la causa di merito deve ancora partire).

Nell'ordinanza si legge: «Gli stampati che quest'ultimo giudice [riferito alla Corte d'Appello di Milano] ha preso in esame hanno esaurito la propria efficacia lesiva. Vi è stata la pubblicazione delle notizie diffamanti su supporti cartacei ma con il decorso del tempo e con l'affievolirsi della memoria, con (inoltre) il riscontro che il lettore del periodico ha potuto effettuare con la lettura della menzionata sentenza della Corte d'Appello pubblicata integralmente sul “'l Gazetin” si può più che ragionevolmente ritenere che la prima condotta illecita valutata dai giudici di secondo grado non sia più idonea ad arrecare danno alla persona offesa» ma..., per quanto riguarda la pubblicazione su Internet, secondo il Giudice esiste «Il pericolo ... che il Cottica con il trascorrere del tempo, per l'evidenziato alto grado di diffusività dello strumento elettronico, possa vedere sempre più compromessa la sua dignità professionale, con perdita di credibilità nell'ambiente in cui opera».

La Labos ha presentato reclamo al collegio chiedendo la sospensione della provvisoria esecutività e poi l'annullamento dell'ordinanza del Giudice Paci. Sull'esito non resta che sperare.

Nel frattempo lanciamo un appello al popolo della rete affinché faccia sentire la propria voce (apprezzata, in proposito, la citata significativa iniziativa di riproporre sul blog RadicaliSondrio, i 5 articoli “incriminati” e “sequestrati”) a sostegno de 'l Gazetin, il quale, pur essendo una piccola goccia nel mare dell'informazione, è l'emblema di come la libertà di stampa sia ormai un'utopia.

 

Vanna Mottarelli


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