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Alberto Figliolia. Teo Teocoli: La compagnia dei giovani 
Al Ventaglio Smeraldo di Milano fino al 28 marzo
(foto G. Chieregto, Photomovie)
(foto G. Chieregto, Photomovie) 
21 Marzo 2010
 

Frequentava Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí Domènech, l'autore della Crocifissione in ipercubo, de La persistenza della memoria, della Madonna di Port Lligat, e Brigitte Bardot, meravigliosa icona di bellezza. È stato protagonista del musical Hair. Si è esibito al “Festival della Canzone Napoletana”. Ha recitato, cantato, ballato, fatto l'imitatore, il cabarettista e svolto innumerevoli altre attività. Uno showman nato, di mostruosa simpatia. Gli riesce bene persino di fare l'opinionista nell'ambito della popolarissima “Domenica Sportiva”. È Teo Teocoli: uno, nessuno, centomila, tutti, se stesso. Un grande. Teocoli è in scena al “Teatro Ventaglio Smeraldo” di Milano sino al 28 marzo (da mercoledì a sabato, alle ore 20:45, e la domenica, alle 18) con lo spettacolo La compagnia dei giovani, che al “Sistina” di Roma ha totalizzato in poco più di una settimana 13.000 presenze.

Special guest Mario Lavezzi, cantautore e produttore musicale, amico di vecchia data, con la band Doctor Beat, e notevolissimo è il siparietto di Tony Dallara, il cantante urlatore degli anni Sessanta, nativo di Campobasso ma milanesone adorabilissimo. Il mattatore però è lui: il Teo tarantino di genitori di Reggio Calabria ma venuto giovane a Milano e subito meneghinizzatosi, cogliendo, con intelligenza, sensibilità e abilità, il fervore creativo e artistico che contraddistingueva il capoluogo ambrosiano. Teocoli ha sessantacinque anni, ma proprio non li dimostra: né anagraficamente né come artista del palco. Lui è un invidiabile, scintillante, scoppiettante, splendido interprete, improvvisatore e affabulatore.

Sono andato alla prima con un amico. Sono uscito che mi facevano male le mascelle dal ridere. Dal tanto ridere ho pianto. Che fossero le imitazioni di Adriano Celentano, del cui clan egli ha fatto parte – praticamente perfetto e indistinguibile dal molleggiato nelle pose e nel canto –, di Cesare Maldini e di Maurizio Costanzo – esilarante oltre ogni dire quest'ultima imitazione –, il racconto aneddotico della propria vita (fu lui a favorire l'incontro fra Lucio Battisti e Mogol), lo sketch del similgiornalista partenopeo Felice Caccamo (impossibile reggerne il ritmo comico...), lo spettacolo si dipana per due ore e mezza di assoluto divertimento.

Interessante sarebbe leggere, se decidesse di scriverla, la sua autobiografia, tali e tanti sono gli episodi vissuti e le situazioni e persone incontrate; saprebbe con la sua verve certo ricreare il clima di un'epoca riproiettando la memoria nel presente. Invero Teocoli con tutta la sua storia di comico e tanto altro ancora è un progettuale che non smette di studiare, stupire e proporre. Non è un teatro politico il suo, ma la commedia della vita è ampiamente presente. Ed è quel che conta. Soprattutto, lui fa ridere, sempre, naturalmente. E il riso, catartico o corrosivo, sa liberare l'intelligenza dalle pastoie del conformismo.

 

Per assistere al viaggio memorabile rappresentato da questo one man show:

Teatro Ventaglio Smeraldo, piazza XXV Aprile, Milano, tel. 02 29006767

siti Internet www.teatrosmeraldo.it e www.offcinesmeraldo.it.

 

Alberto Figliolia


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