Diario di bordo
Valter Vecellio. Il ministro conferma: giustizia allo sfascio. Pannella ha ragione 
465 processi prescritti ogni giorno, domeniche e feste comprese
24 Gennaio 2010
   

Tra gli obiettivi del Satyagraha, che tra le altre iniziative vede impegnato Marco Pannella in uno sciopero della fame, oltre alla verità sulla guerra in Irak e sullo stato delle trattative tra da Cina e tibetani, la disastrosa situazione non solo delle carceri, ma dell’intero pianeta giustizia.

 

La conferma di quanto la situazione sia drammatica e di quanto abbiano ragione i radicali ad agitare e sollevare la questione, viene dal ministro della Giustizia Alfano. Il ministro è intervenuto ieri alla Camera, e il quadro che ha fornito è desolante.

Il ministro ha riferito che a oggi risultano pendenti 5.625.057 procedimenti civili, con un aumento del 3 per cento rispetto al 2008; 3.270.979 procedimenti penali, con una riduzione modesta rispetto all'anno precedente; 65.067 detenuti reclusi in 204 strutture penitenziarie; 20.959 minorenni sono segnalati dall'autorità giudiziaria minorile agli uffici di servizio sociale per i minorenni. Pensate ogni anno si effettuano 28 milioni di notifiche manuali ogni anno, 112 mila al giorno. Ogni anno vengono spesi 80 milioni di euro ogni anno per dichiarare prescritti 170 mila processi, 465 al giorno, festivi compresi. Oltre 30 mila cittadini hanno chiesto di essere indennizzati a causa dell'irragionevole durata del processo, ottenendo decine di milioni di euro di risarcimenti, con un trend di crescita delle richieste pari al 40 per cento l'anno. La giustizia costa 8 miliardi di euro l'anno, cioè circa 30 milioni di euro per ogni giornata lavorativa.

Cifre che documentano un letterale fallimento. Una situazione cronica, una metastasi che necessita provvedimenti urgenti e coraggiosi. Tra le varie cifre di questo sfascio, Alfano ha riferito quelle relative alla prescrizione: 170mila processi che – letteralmente, ogni anno, vanno a puttane, 465 ogni giorno domeniche e feste comprese. E hanno il coraggio, il Governo, il ministro della Giustizia, la maggioranza di centro-destra, demagoghi e forcaioli di destra, di centro e di sinistra di dire che la proposta di studiare un’amnistia che sgomberi le scrivanie dei magistrati di migliaia di fascicoli di reati minori, destinati comunque ad andare al macero, è una proposta che offende la coscienza e la civiltà giuridica. E non offendono invece i 170mila processi prescritti ogni anno, 465 ogni giorno domeniche e feste comprese.

 

C’è da giurare che quei 170mila processi prescritti, 465 processi ogni giorno, non sono quelli che vedono imputato un tossicodipendente o un extracomunitario. C’è da giurare che tanti di quei 170mila processi vedono imputati che si possono permettere avvocati con buone amicizie e capaci di escogitare sistemi e scappatoie, per cui il processo si blocca fino alla prescrizione. La quotidiana amnistia, insomma, di massa e di classe. Lo dice il ministro della Giustizia: 170mila processi prescritti, 465 processi ogni giorno, domeniche e feste comprese.

 

Ha ragione Marco Pannella, in sciopero della fame anche per affermare e far conoscere questa verità. E dovremmo trovare il modo di sostenere questa giusta lotta, farla conoscere, affermarne i contenuti; in una parola c’è innanzitutto da conquistare il fondamentale diritto di conoscere e di essere conosciuti. Non sarà una lotta facile, non sarà una lotta breve.

 

Valter Vecellio

(da Notizie radicali, 22 gennaio 2010)


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