Diario di bordo
Carlo Forin: Lo scandalo della Croce. Enea Sansi e Bruna Spagnuolo.
Il Crocifisso di Cimabue e l
Il Crocifisso di Cimabue e l'Arno '66 
03 Dicembre 2009
 

Ho letto l’articolo di Bruna Spagnuolo dal Sudan, che accusa la Corte di Giustizia europea per la sentenza di rimozione dei crocefissi dai luoghi pubblici.

Ho letto anche l’educata difesa della decisione avanzata da Enea Sansi, che deve aver condiviso la sofferenza di Bruna –per questo scrivo–:

 

(Cara Bruna,

sarà che sono un po' iconoclasta anch'io, ma devo dirti in tutta franchezza e stima immutata che trovo parecchio eccessive queste tue parole sulla sentenza della Corte europea.

Il divieto di appendere il Crocifisso è, dunque, un crimine...”?!

...Mi rincuora un po' il fatto di stare in una città che, giusto ieri sera al Consiglio comunale (a maggioranza di certo non... “iconoclasta”), ha respinto la proposta di appoggiare il ricorso alla sentenza presentato dal Governo italiano. Tu parli di “sovranità dei popoli” ma, anche in questa brutta vicenda, io mi sento certamente... più europeo che italiano.

Con un caro saluto,).

 

Io credo che il Risorto continui il suo gioco con l’amore che è terribile perché la qualità storica degli uomini ne stabilisce via via il colore.

Vietare di appendere il crocefisso non è un crimine –sono d’accordo-, ma è un atto di vigliaccheria, perché il simbolo denuncia atrocità come quelle denunciate da Bruna, aiuta a distinguere l’umano dall’inumano e fa sperare almeno nel Giudice ultimo.

Un uomo si è lasciato crocifiggere perché gli uomini meditino che devono volersi bene, possono voler l’Amore su tutto, rifiutare il caos, e riempire la vita di tutti i colori della gioia.

La Carta di Lisbona ha ridato all’Europa una specie di Costituzione condivisa; questa armonia mi fa europeo, ma la Carta

ripete l’errore della Società anonima che non giudica i valori, neanche quelli vissuti insieme.

Ogni SpA vive finché dei Giudici dirimono le beghe eventuali dei suoi azionisti, uomini pari davanti alla Legge.

Qui in Italia, è stato agitato anche a sproposito il crocefisso da Italiani mentalmente più deboli che hanno invocato la croce sulla bandiera, come gli Svizzeri. Costoro hanno imparato ad usare il simbolo come –qui si deposita-, restando anonimi su tutto il resto. Se l’Europa potesse garantire alla Svizzera questo anonimato, anche loro diventerebbero europei!

Mi sento europeo per motivi opposti a questi che attribuisco alla Svizzera.

Forse un Giudice arriverà ad accertare che il nome che ci guida spatuzza il suo anonimato con Cosa Nostra.

E’ certo che la Corte Costituzionale l’ha messo in croce cancellando il lodo Alfano.

Non tutte le croci fanno soffrire i deboli.

  

Carlo Forin


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276