L’ascesa al monte Ventoso nelle impressioni di Francesco Petrarca. A cura di Anna Lanzetta
 
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   28-11-2009
Gentile Alessandro, m'invoglia a continuare e pertanto aggiungo il sonetto che precede quello da lei inserito:

Benedetto sia 'l giorno, e 'l mese, et l'anno

Benedetto sia 'l giorno, e 'l mese, et l'anno,
et la stagione, e 'l tempo, et l'ora, e 'l punto,
e 'l bel paese, e 'l loco ov'io fui giunto
da' duo begli occhi che legato m'ànno;

et benedetto il primo dolce affanno
ch'i' ebbi ad esser con Amor congiunto,
et l'arco, et le saette ond'i' fui punto,
et le piaghe che 'nfin al cor mi vanno.

Benedette le voci tante ch'io
chiamando il nome de mia donna ò sparte,
e i sospiri, et le lagrime, e 'l desio;

et benedette sian tutte le carte
ov'io fama l'acquisto, e 'l pensier mio,
ch'è sol di lei, sì ch'altra non v'à parte.
(F. Petrarca, Canzoniere, LXI)

A. L.   
 
   25-11-2009

Riprendo il tema e aggiungo:
Padre del ciel, dopo i perduti giorni

Padre del ciel, dopo i perduti giorni,
dopo le notti vaneggiando spese,
con quel fero desìo ch'al cor s'accese,
mirando gli atti per mio mal sì adorni,

piacciati omai col Tuo lume ch'io torni
ad altra vita et a più belle imprese,
sì ch'avendo le reti indarno tese,
il mio duro adversario se ne scorni.

Or volge, Signor mio, l'undecimo anno
ch'io fui sommesso al dispietato gioco
che sopra i più soggetti è più feroce.

Miserere del mio non degno affanno;
reduci i pensier' vaghi a miglior luogo;
ramenta lor come oggi fusti in croce
(F. Petrarca, Canzoniere, LXII)


Alessandro S.   
 
   21-11-2009
Nel 1369, Francesco, anziano e malato, si trasferì con la famiglia ad Arquà, un villaggio medievale sui colli Euganei, in una casa che si era fatto riadattare e vi rimase fino alla morte.
L'ultimo proprietario, il cardinale Pietro Silvestri, la donò, nel 1875, al Comune di Padova. Io l’ho visitata e vi assicuro che si gode la stessa pace per cui il poeta la scelse. Sono ancora conservati, lo studiolo in cui morì il poeta, con sedia e libreria, forse originarie. C’è inoltre una nicchia in cui è custodita la mummia della gatta che si dice fosse appartenuta al Poeta, elemento di attrazione per i turisti.
“Mi sono costruito sui colli Euganei una piccola casa, decorosa e nobile; qui conduco in pace gli ultimi anni della mia vita, ricordando e abbracciando con tenace memoria gli amici assenti o defunti” (Francesco Petrarca, Senili XIII, 7, lettera a Matteo Longo, 6 gennaio 1372) .

Lettrice di Petrarca   
 
   19-11-2009
Cosa c'è di più bello che leggere una pagina di Petrarca e mi fermo su questa frase «volere è poco; occorre volere con ardore per raggiungere lo scopo»; basta questa frase per iniziare un rapporto educativo. Io l'ho fatta mia.
La lettura è essenzialmente educazione alla vita e al sapere.
Seguo Tellus e spero che incrementi sempre più la lettura.
Alessandro Guidi   
 
   17-11-2009
Queste pagine sono imperdibili, un classico da non dimenticare.
Samuele Pagano   
 
   16-11-2009
Grazie Signora lanzetta! Studio alle serali e Lei mi offre una ricerca salvezza.
Anonimo ripetente   
 

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