04-11-2009 | caro caludio, io intendevo semplicemente concludere le mie valutazioni in questo post, non certo la scrittura - il colore rosa per me va benissimo - della pagés. un post in cui mi sono sforzato di parlare della "funzione alice pagés" (alla maniera in cui contini parlava della "funzione gadda", per intenderci) e non certo delle sue specifiche qualità. non è dunque per mancanza di franchezza - noi livornesi tendiamo ad essere piuttosto franchi, come sai - che eludo la tua domanda: è più brava lei, sono più bravo io ..? in questi giorni mi sono fatto un'idea piuttosto precisa sulle qualità e limiti della pagés; almeno quanto possiedo un'autoconsapevolezza espressiva credo sviluppata. anche quel poco che penso sull'estetica del post moderno l'ho già scritto, tra l'altro su queste pagine (è stato quando ancora battevo la bandiera di un altro e sprofondato nome, quello di guido bussoli - http://www.tellusfolio.it/index.php?prec=/index.php&cmd=v&id=9716). il punto è dunque un altro, che si potrebbe forse riassumere come canonizzazione del moderno dentro forme condivise del valore; senza le quali anche il giudizio a cui mi solleciti perde completamente di senso ("più bravo" a fare cosa?). essendo però ancora piuttosto distanti da questo comune sfondo ermeneutico - è la nostra epoca a navigare a braccio - riconsegno volentieri le palette ai giurati di miss italia..
un saluto e a ritrovarci in alte stanze, per altri mari o in altri e più accesi colori (il rosa pastello stona con il mio giaccone mimetico e gli stivalacci texani, forse è solo questo)
gh
guido hauser | 04-11-2009 | Caro Guido... non sta a me o a te concludere la scrittura rosa pallido di Alice Pagès...la scrittura non si conclude mai... neppure se a volte riverbero di altre stagioni che storicizzate e altisonanti appaiono irraggiungibili (per questo hanno inventato il post-moderno, la vuoi più post- moderna della Pagès, altro che ridotta a Kitsch!)... sull'esilità dissento! ampiamente. Le prove della nostra giovane autrice, come Hebel in scia di luna, Abisso domestico, Adamo mio ramo, Doccia a Salisburgo...sono notevoli. Sei proprio sicuro di saperle scrivere meglio? o di avere questa incisività? Io, ad esempio, no. Ma questa è la mia umiltà dinanzi a chi è più giovane di me e ha l'infinita Tastiera rosa pallido dinanzi... (i maschi, la loro in celeste, l'hanno esaurita, anche parecchio nel Kitsch... o in altre contaminazioni al ribasso). Ti saluto, Claudio CDS sulla scrittura di A. Pagès | 04-11-2009 | il termine "cosplay", caro claudio, mi sembra un buon modo per riassumere e concludere tutta la faccenda. condivido in pieno. detto ciò, tra kitsch e cosplay trovo non esista alcuna differenza: l'illusoria reificazione del cosplayer, è semplicemente l'effetto del gesto di abbassamento e svuotamento del kitsch. anche raffaella carrà era una cosplayer della swinging london, tanto per dire. bobby solo un cosplayer di elvis..
(peccato solo che dal cosplayer romantico-decadente di alice pagés, si faccia così fatica a mettere a tema l'originale, la fiammella che si riverbera nella caverna di platone..)
con amichevole scetticismo
gh guido hauser | 04-11-2009 | Ritorno notturno nella heimat valligiana. E letti in sequenza gli interventi su Tf legati ad Alice Pagès accenno, "illuminato" da "Lucca comics & games", che la sua lingua ha aspetti camaleontici e da riassunto di tendenze. Fumettistici quasi. Da cartone animato anche. Ecco: Sembra una COSPLAY di certi movimenti e pitture romantiche o decadenti. La sto antologizzando in "Tastiera rosa pallido" nel nuovo Tellus 30 "Narrazioni per 4 stagioni". Volume in tipografia. Claudio Di Scalzo
Cds x Alice Pagès | 03-11-2009 | Caro Guido,... scrivo questo commento da un pc di fortuna (dopo una bella giornata di pesca in barca. A breve torno in Valtellina) in merito al commento dell'ultras ("Renato") seguace del calcio violento (qui verbalmente) e della figura poetica di Alice Pagès. Hai risposto con umorismo. L'unico tasto possibile. E scopro che un altro lettore (Pasquinucci) chiede se ciò non ingarbugli la "lettura" di A.P. da parte nostra. Che dire? Un peto verbale, anche se ultras, non inquina quanto è vita intrisa di letteratura. Se Tf raggiunge fasce ampie di lettori con le scritture proposte ne sono contento, se la Redazione, in mia assenza posta commenti dove ci sono i "vaff..." sono scontento. A presto, Claudio pescatore. Cds x Guido Hauser | 02-11-2009 | caro filippo, per rispondere al tuo dubbio: c’è gente che scrive "vaff...lo" al posto di vaffanculo. è precisamente questo dettaglio che mi ha sempre incuriosito. nessuno invece che scriva “ moz… la”, “gua… ba”, lav… ce”. no, gli stessi, in questi casi, scrivono mozzarella, guardaroba, lavatrice. probabilmente è solo quando si tratta del corpo, del culo, del cazzo, cose così, che ad alcuni prende spavento. e quindi omettono, innalzano, operano una cosmesi della lingua. sarà forse perché dal culo esce la cacca, come suggeriva milan kundera. il quale definiva il kitsch, letteralmente, come “negazione della merda”. ecco, se ripartiamo da qui, dalla rimozione linguistica dell’oscenità e peribilità della carne, secondo me possiamo avvicinarci un poco meglio al tema del mio intervento, cioè alla nozione e al dilagare del kitsch. il gesto di chi lanci un sasso e nasconda la mano, edulcorando il tutto con una lieve profumeria verbale … (quanto al resto dell'ultras-messaggio precedente, era pura e semplice goliardia. ma questa è un’altra storia: cioè la stessa, ma dal punto di vista del culo)
Ps – per completezza, aggiungo che, in quanto elbano acquisito, sono convinto tifoso del livorno. e ho l’impressione che qualcuno non ci guadagnerebbe troppo, a venire a trovarci in curva…
guido hauser | 02-11-2009 | Leggo e seguo Alice P. come tanti. Ma il lettore ULTRAS di Pisa non potevo neppure immaginare di considerarlo mio "sodale". Poetnza di Alice Pagès in Tellus FOLIO. E ora come la mettete? Appoggiata al muro di quale profonda analisi? All'intelligente GH e al silenzioso-causa-fumetti Di Scalzo l'ardua interpretazione. E poi mi chiedo: Il "vaff...lo" è kitch o trash o trendy? Filippo Pasquinucci | 02-11-2009 | Oh, Guido .... la senti questa voce: "vaff...lo"....
(gli incivili questo cantano in coro allo stadio - lo scrivo perchè da ultras der PISA questo è tutto quello che ho pensato alla fin della fiera der tu' discorso!)
Fa un po' una bella 'osa...prendi un po' spunto dar tu' nome e....tornatene in your house (se ce l'hai)
Sotto la curva Alice vieni sotto la curva!!!!!!!!!!
Ranto di PISA Renato | 01-11-2009 | caro claudio, ti ringrazio della risposta. in effetti anche io mi sono stupido nel ritrovare il commento al tuo testo in forma autonoma, scorporata. insomma, l'avessi saputo l'avrei scritto forse con più attenzione, non alle due di notte e senza neppure riguardarlo... comunque, solo ancora per dire. non credo che sia molto importante che alice pagès mi risponda. non credo che sia molto importante un confronto teorico-letterario tra me e alice pagès. lei è una poetessa e io sono uno scrittore. non due critici, due accademici. persone che usano la lingua con sensibilità diverse, biografie diverse, corpi diversi e diverso modo di stare tra le cose. per dire: a me una ragazza che si chiama vittorio temo che non piacerebbe proprio... in quanto scrittore e in quanto corpo, mi pongo però alcuni problemi estetico-morali: ossia civili. così il "caso" di alice pagès mi è apparso come emblematico rispetto alla caduta di un orizzonte "civile" - di consapevolezza degli effetti sociali del dire, di gestualità verbale - in molte delle voci della scena contemporanea, tra cui appunto la pagès. ecco, secondo me il tuo intervento era una buona occasione per tornare a parlare di questo: di civiltà (inciviltà) della lingua, di rapporto tra atti linguistici e loro effetti. quanto ad alice pagès, le auguro davvero tutto il bene. in fondo anche lei è un corpo che non coincide con il proprio nome, come guido hauser che è un nome che non coincide con il proprio corpo, che ci fa a cazzotti da mattina a sera. e almeno su questo, ci intendiamo già benissimo anche senza parlare..(in bocca al lupo a te caro claudio, per il lavoro che ti impegna e che mi accenni)
gh guido hauser | 01-11-2009 | Caro Guido, i miei figli mi informano al cellulare che hai scritto un ampio commento sulla loro beniamina Alice Pagès. In questi giorni che dedico alle nuvole parlanti e ad alcuni amici disegnatori non posso risponderti in maniera articolata. Anche se poco posso aggiungere a quanto già scritto. Casomai ci penserà la stessa Alice Pagès, ma ne dubito. Non mi sembra infatti interessata alle analisi poetico-letterarie. Ho chiesto però di postare il tuo commento nello Scaffale di Tellus. Ti saluto con queste righe dettate a mia figlia perché in questi giorni il computer non lo accendo. CDS Claudio Di Scalzo |
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