14-09-2009 | Sa signor Lavezzi, mi sono detta ad un certo punto che forse il suo appellativo era detto in tono ironico e bonario, ho il vizio di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, di acqua, perchè sono "quasi" astemia. Mi modero nei parti, perchè di figli ne ho fatti due, un maschio prima e una femmina poi, per far contenti tutti ma è passato molto tempo ed essendo ormai non più fertile, sfogo la mia vivacità terrena anche scrivendo. C'è chi poi usa la mia prolificità da tastiera, con benevolenza ed affetto, come in questo sito e chi per vivacizzare, come me, una palude di tromboni che si ritrova e a cui non può dire di no, prolifici che neanche lo immagina... ci sono molti modi per usare e farsi usare nella vita, va bene tutto caro signore, anche la sua non garbata critica, sono quì per questo, per sentirmi viva e non punta solo da certi calabroni che svolazzano casualmente. A lei l'onore di dire come la pensa, disinvoltamente e firmato, prendendomi a pretesto in difesa della Santa Croce. Ma mi tolga una curiosità, lei canta anche come il suo omonimo di cognome? Succede, era il 1991,
http://www.youtube.com/watch?v=bziZiwhkbzI
"fai un sorriso di più...e dai" Doriana Goracci | 14-09-2009 | Signor Roxas, scusi tanto per le mie esternazioni che l'hanno così tanto scomodata e chiamata a difendere una causa. Lei sarà "ateo per grazia di Dio" e sono fatti suoi. Io mi vergognerei di parlare di un Anticristo in Vaticano. L'integralismo è sempre il segno di una triste chiusura mentale.
Mi scuso ancora per aver "apostrofato" la vostra prolifica giornalista.
Marco Lavezzi | 14-09-2009 | x Marco Lavezzi
Due sono stati i principi imposti per tacitare le coscienze e restituirle ad un comodo silenzio-assenso:
a) Infallibilità del pontefice
b) Dovere di obbedienza.
Ma si tratta di principi elaborati dagli uomini e favore del potere e non limitatamente a quello confessionale, ma dilatato al potere temporale; la ben nota lettera che Alessandro VI indirizzò a Giulia Farnese, nella quale minacciava la scomunica se non avesse fatto ritorno nel "talamo papale", abbandonando quello coniugale con Orsino Orsini, sarebbe esaltata dal dono della infallibilità e coperta dal dovere di obbedienza. Giulia obbedì, ma solo per evitare ripercussioni al legittimo marito che il geloso amante avrebbe messo in atto.
Peraltro i due principi si scontrano frontalmente con la parola e il verbo di Cristo, che viene intrallazzata nelle interpretazioni di comodo.
Emerge così il principio di autorità che sovrasta quello dell'autorevolezza, infatti i pontefici che ne fanno ricorso sono proprio quei pontefici meno autorevoli ma con ampia vocazione autoritaria. I roghi purificatori che bruciarono vivi decine di migliaia di persone non riducibili allo stato di schiavitù mentale, rimangono la prova peggiore della storia del Vaticano (non della Chiesa, perchè c'è un abisso che divide il Vaticano, e questo Vaticano particolarmente, dalla Chiesa o Ecclesia) La sua identificazione “o solo troppo devoto”, è estremamente contraddittoria; lei non è devoto, vorrebbe esserlo, ma senza l’onere di riflettere, capire, interrogare la sua coscienza, preferendo adagiarsi in ciò che le viene imposto, rinnegando anche il diritto di pensare.
Nel suo caso non c’entra niente la fede, la testimonianza, l’adesione allo spirito e alla lettera del Verbo Incarnato, perché privilegia “credere, obbedire e…tacere”; lei appartiene a quella categoria di persone che reputa giusta e doverosa l’esistenza di un lodo che trasforma una persona in un “intoccabile” per legge, malgrado i crimini; lo stesso vale per l’imposizione della infallibilità e dell’obbedienza; si tratta di una autodifesa che il potere debole impone per non mostrare le proprie debolezze e le proprie defaillamnces.
Ma chi è questa vaneggina!
Così apostrofa Doriana, assumendo toni censori eccessivi per chi si rifiuta di capire; così mi piace inserirmi nel “vaneggiamento” confermando il dubbio che ho più volte espresso, scritto, pubblicato…. “temo che in Vaticano bivacchi un anti- Cristo”, altro che infallibilità o obbedienza.
Rosario Amico Roxas
Ateo, per grazia di Dio.
Rosario Amico Roxas | 14-09-2009 | Caro signor Lavezzi, neolettore (benvenuto!) mi diletto a dileggiare, vaneggiando con le piccole, le Grandi Notizie. Ce n'è stata una del 12 settembre che mi ha dato malinconia,
la morte dello storico del teatro, preside del Dams di Bologna e accademico dei Lincei Claudio Meldolesi, nato a Roma nel 1942,morto a Bologna. Si era diplomato come attore all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica ed era stato assistente di Giovanni Macchia. Era un Promotore del Teatro in Carcere e ha pubblicato una decina di libri di storia e critica del teatro italiano ed europeo in genere e saggi su grandi autori come Brecht.
La notizia scompare rispetto al Grande che ci ha dato per una vita Allegria! Ci segua, un po' di pazzia non potrà che giovarle e liberarla un po'.Lo spero, tanto per farla uscire dal ruolo che ci affibbiano di deMente: L'Informazione...come lei sa va di Porta in Porta.
Doriana Goracci | 14-09-2009 | Signor lavezzi...Doriana Goracci è una delle firme più seguite in TELLUSfolio e sul web. Svolge in modo giornalisticamente innovativo (mixando link e notizie dalla Rete)opera di INFORMAZIONE su eventi celati dalle TV nazionali e dai quotidiani nazionali in lingua italiana. Ho pubblicato lo stesso il suo commento anche se contiene l'offesa di vaneggiare (su documenti inoppugnabili: la morte ad esempio cadendo da un ascensore di operai o i documenti in materia di feste religiose)perché se questa è prassi di chi crede all'infallibilità di un Papa credo sia più opportuno "vaneggiare" seguendo i principi laici (dal 1789 circolano in Europa meno che nella sua mente) che escludono (lo fanno anche i protestanti) di conferire ad un uomo capacità divine sul trono di Pietro. Claudio Di Scalzo Claudio Di Scalzo | 13-09-2009 | Ma chi è questa vaneggina! Sono un lettore dell'ultima ora, forse un po' tardo di comprendonio, o solo troppo devoto, o ancora fermo al dogma dell'infallibilità del Papa.
Marco Lavezzi |
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