08-09-2009 | Aveva preso la maturità con ottimi voti e frequentava il secondo anno di università. Era uscito per una passeggiata e l'incidente gli aveva causato fratture multiple. Quando lo vidi non mi riconobbe e la mia vita e quella di mio marito in quell'attimo cambiarono, nel non senso delle cose. Incominciarono a darci una speranza e il nostro cuore ricominciò a pulsare. Bravi i medici e tutti gli altri che lo hanno curato, è stata lunga e dolorosa ma alla fine Stefano ce l'ha fatta e siamo di nuovo una famiglia di tre con una prospettiva di vita. Ogni incidente lascia un segno e io leggo nei suoi occhi a volte timore e paura. La mamma | 07-09-2009 |
Parlo di due casi che mi capitarono alcuni anni fa. Ci chiamarono per un incidente e quando raggiunsi il luogo, capii subito che era successo qualcosa di grosso: un mezzo pesante, incerto sulla manovra da farsi, aveva svoltato, senza rendersi conto che proprio accanto alla cabina era ferma una ragazza sul motorino. L'autista l'aveva presa in pieno, travolgendola e trascinandola sotto una ruota, senza rendersi conto di quanto stava accadendo; si fermò solo alle grida dei passanti. Stilai il verbale, ero accanto alla ragazza, avrà avuto 14 o 15 anni, mi sussurrò lentamente il bisogno di fare la pipì, non sapeva che quello che perdeva era sangue. La misero nell'autombulanza ma non arrivò in ospedale, ci lasciò prima, tra la disperazione dei genitori. L'episodio mi sconvolse, col mio lavoro ne avevo visti tanti ma la tragedia di quella bimba non riesco a cancellarla e ogni volta che ne parlo, anche ora, mi prende l'emozione e la rabbia perchè tutto era successo per la distrazione dell'autista del mezzo pesante.
Erano in coda sui motorini, aspettando per passare, e a un tratto, un ragazzo sul motorino che era in fondo, si spostò per arrivare primo ; nella corsa incrociò un altro ragazzo che sul suo motorino procedeva dalla direzione opposta. Lo scontro fu inevitabile, il ragazzo che per una bravata, lo aveva provocato, riportò solo qualche escoriazione, l'altro perse una gamba; gliela amputarono all'inguine.
Testimone oculare | 06-09-2009 | La collaborazione di ANNA LANZETTA è esemplare, e di indirizzo, anche per altre firme e presenze in Tellusfolio. I suoi articoli-saggi-testi (INEDITI on line), ripeto INEDITI, coinvolgono i lettori-navigatori, producono commenti, intersezioni di pensieri, scambi e ulteriori testi. E sostiene nel contempo l'ANNUARIO TELLUS sia come abbonata che come divulgazione. Dunque invito i collaboratori ospitati (anche in FOTOalbum e TELLUSmostre) ad abbonarsi a TELLUS ed al nuovo TELLUS 30 ed a conoscere i precedenti annuari che riassumono il progetto di TELLUSfolio. E qualora abbiano altre collaborazioni a sforzarsi di proporre a TEllusfolio testi inediti. Tellusfolio nelle sue sezioni ha bisogno e predilige e sempre più curerà e darà spazio a questo tipo di scritture-rapporti che ANNA LANZETTA esemplifica con una prassi costante. Non sono, né siamo affatto interessati a divulgare comunicati o testi già spediti, a cento altri spazi sul Web, né ad ospitare artisti e poeti e autori che guardano esclusivamente al numero di presenze on line o che pensano di usare TF come un taxi o un bus. Tutto il proseguo dell'avventura di TELLUS-TELLUSfolio terrà conto di queste semplici indicazioni che poi sono l'unica possibilità di crescere, di fare informazione e cultura e politica efficace. CLAUDIO DI SCALZO CLAUDIO DI SCALZO | 05-09-2009 | A 26 anni la voglia di correre ci prende tutti, e con la ragazza dietro ancora di più. L'estate, il mare e una gran voglia di tuffarsi e via di corsa. Ma non so se fu una macchia d'olio o perchè si correva, ci trovammo a terra doloranti. Per fortuna lei solo qualche escoriazione, io fratture varie e mi era partita la clavicola. Attesa estenuante all'ospedale fino a quando mi operarono e non racconto il dopo tra un intervento e un altro. Sono passati otto anni, la moto non l'ho più presa per paura e nonostante la riabilitazione non sono più quello di prima, i dolori mi ritornano e a volte mi impediscono il lavoro. Con un po' più di attenzione si possono evitare tante sciagure a se stessi e agli altri. Cari ragazzi, non ne vale la pena, godetevi la vita. Francesco Desideri | 05-09-2009 | L'educazione stradale dovrebbe essere la prima materia ad essere insegnata e anche ai grandi, visto quello che succede ogni giorno per le strade. Bisogna imparare a rispettare e a convivere. Gianluca | 05-09-2009 | Quell'anno mi avevano nominato commissario di maturità. C'erano candidati di tutte le provenienze (l'istituto era parificato) e di tutti i tipi. Iniziarono gli orali e io entrando a scuola, mi trovai di fronte una camionetta non ricordo se di polizia o carabinieri. Oddio addirittura armati!. Mi sedetti al mio posto di commissario (se ne vedevano di tutti i colori) e mi fecero sedere davanti un ragazzo, poco più che ventenne tra due poliziotti. Non capivo, non sapevo che il ragazzo aveva commesso un furto e stava agli arresti ma che (per fortuna) aveva diritto a completare l'esame. Cosa passasse nella mia testa, lo lascio immaginare a voi e cosa passasse nella sua, o immaginavo dalla sua eccitazione; io avevo davanti Foscolo, Leopardi, Manzoni e altro ma io optai per l'ascolto, affinchè una voce amica gli arrivasse. Non senza diverbi, prese il diploma e molto spesso ritorna nei miei pensieri, quando un ragazzo finisce in un tale tranello della via. Insegnante |
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