Maria G. Di Rienzo. L'era dell'assurdo
 
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   04-07-2009
Vorrei che iniziassimo una riflessione (sulla scorta del messaggio di Maria Di Rienzo) sulle forme di lotta, per ora oscilliamo fra nuovi ruggiti guerreschi o raccolta di firme, manifestazioni simboliche davanti ai palazzi o ritiro a vita privata. Ciascuna di queste scelte, certo non pari nel giudizio, è inutile, talora dannosa. Forse bisogna costruire eventi o azioni ogni volta diverse simbolicamente e come radicamento.
Certo così non va, le rituali manifestazioni senza obiettivi ben precisi (anche di mantenimento e trasmissione della memoria: ma allora bisogna dirlo, che è per quello) non danno più nulla e del resto possono essere praticate, in assenza di novità, anche dalla destra, anche con parole d'ordine convincenti.
Lidia Menapace   
 

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