23-05-2009 | Olmi è un artista e, come tale, la verità la cerca nel linguaggio, in questo caso cinematografico. I libri inchiodati sono una metafora pitto-cinematografica non dell'inutilità del sapere, ma dell'insufficienza di esso dinanzi non alla vita semplice, ma al senso recondito di essa, rivelato dal Cristo, che ha posto il suo stato non tra i "semplici" ma tra gli "esclusi". Se però lei vuol dire che il film rischia di accreditare la tesi che la verità è dei semplici (ma si tratta solo di un rischio) sono d'accordo con lei e sono d'accordo anche sul fatto che questa ipotesi è falsa. Ma, mi creda, questa non è la posizione della Chiesa cattolica. Maria Andreaus |
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