12-05-2009 | Caro prof. Milo
altro è "enunciare" un problema( n. b. L'enunciazione non è vera,nè falsa, ma come tale solleva il problema, non lo assolutizza), altro è trovare per quella enunciazione un determinato contesto(N. b. è la contestualizzazione che rende del tutto vero, o del tutto falso un enunciato)
Ebbene, la mia espressione, incentrata su "i disturbi specifici...sono individuati Solo tardivamente...", è una enunciazione! La Sua replica , incentrata sulla "diagnosi", ovvero sul che cosa fare per non individuare tardivamente i disturbi,si pone come opportuna contestualizzazione! Da qui il superamento della Sua premessa "nulla di errato" con una "dialettica integrazione" del problema.
Cordialità
Paolo Brondi
Paolo Brondi | 10-05-2009 | Pregherei il sig. Paolo Brondi di informarsi più accuratamente riguardo ai disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) nella lettura, scrittura e calcolo!
Nel suo intervento afferma:
"I disturbi specifici sono legati a deficit di natura uditiva, visiva, espressiva, motoria, che, spesso, sono individuati solo tardivamente: disgrafia, disortografia, dislessia, discalculia, sono i più frequenti."
Nulla di più errato: per diagnosticare questi disturbi è necessario, prima di tutto, escludere qualsiasi danno neurologico e stimare nella norma il QI del soggetto. Successivamente vengono somministrati test volti a valutare le capacità di lettura, scrittura e calcolo.
Questo per correttezza nell'informazione.
Distinti saluti
Attilio Milo - genitore di dislessico - insegnante - formatore AID (Associazione Italiana Dislessia) Attilio |
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