| 10-02-2009 | Una battaglia persa in partenza, quindi, solo demagogica, idonea a esporre minacce che rimangono tali.
Effetti molto più significativi si possono ottenere dimensionando opportunamente i contenuti.
In politica per ottenere "dieci" non basta chiedere "mille" e poi accordarsi; ciò è possibile al mercato; in politica la richiesta di "mille" viene sfruttata per vanificare il contenuto di fondo che rimane giustissimo.
Quell'8 per mille dovrebbe essere versato esclusivamente al destinatario stabilito dal donatore, ma con ben precisi vincoli, pena la revoca delle somme.
Primissimo vincolo la trasparenza dell'utilizzo.
Ai cattolici che elargiscono la propria quota non importa nulla del mantenimento di un esercito da operetta, armato di alabarda e relativa "pentola" in testa, utile solo come attrazione turistica; nè importa nulla dei paramenti del pontefice ricamati con fili d'oro e d'argento in segno di una opulenza che mortifica i bisogni, come è accaduto in Brasile, dove le suore lavorarono sei mesi per realizzare quei paramenti arricchiti da 18 km. di filo d'oro per 22 kg., e 16 km. di filo d'argento per 20 kg. sottraendo anche tempo prezioso da dedicare ai bambini della strada.
L'amministrazione dei fondi dell'8 per mille deve interamente essere utilizzata per gli scopi che i donatori auspicano, il tutto sotto rigoroso controllo che nulla lasci alle intemperanze personali che guardano all'esibizionismo formale di un sovrano assoluto dello Stato Città del Vaticano, perchè "Il mio regno non è di questo mondo !!!"
Per una simile battaglia siamo in moltissimi pronti a batterci, esigendo che quel "dieci" sia realmente tale, evitando gli spropositi provocatori che non ottengono nulla, se non una modestissima visibilità momentanea.
Rosario Amico Roxas
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