22-02-2009 | In questo articolo ricco di elementi su cui riflettere emerge la chiara difficotà di essere donna in un continente misogino, ma emerge anche la forza di quelle donne che sono riuscite ad uscire dalle gabbie culturali e sociali tramandate loro dalle generazioni precedenti e consolidate nella loro quotidianità.Queste donne hanno dimostrato di poter cambiare la loro situazione sociale e l'atmosfera culturale nella quale vivono e quindi rappresentano forse l'unica vera risorsa per l'Africa di domani. Camilla | 22-02-2009 | In questo articolo emergono diversi elementi interessanti, ma vorrei soffermarmi su uno in particolare: la forza dimostrata da quelle donne che riescono, non solo ad andare avanti in una situazione estremamente dura, ma addirittura ad uscire da quelle gabbie culturali all'interno delle quali sono nate e cresciute (e che spesso le portano a ritenersi loro stesse inferiori agli uomini) e cercare di cambiare la loro situazione personale e l'atmosfera culturale della loro comunità. Queste donne rappresentano la vera risorsa per l'Africa di domani, un Africa che, come emerge dall'articolo stesso, se avrà una maggiore presenza femminile all'interno delle istituzioni economiche e politiche riuscirà a risollevarsi.
Camilla | 18-02-2009 | Dalla lettura di quanto presentato in questo articolo, non c'è dubbio che ancora oggi "noi" molto poco stiamo facendo concretamente per sostenere una reale svolta sui temi della libertà e dell'eguaglianza della donna nel continente africano. Per questo è apprezzabile che ci siano persone come la professoressa Varani, capaci di riflessioni attente a riportare una realtà che come spesso accade sentiamo lontana, ma rimane comunque e non senza ripercussioni nella nostra vita. Marco | 17-02-2009 | Al momento della nascita maschi e femmine risultano praticamente equivalenti per numero. Mano a mano che si avanza nelle diverse fasce d'età nei paesi occidentali la popolazione femminile acquista maggiore peso, superando nettamente nella terza età quella maschile .Invece in molti paesi in via di sviluppo accade esattamente il contrario, soprattutto in quelli dell'Africa Subsahariana e dalla documentazione presentata nell'ampia panoramica di questo articolo va dato per scontato che é ormai "cosa nota"!!! Perché chi si occupa di aiuti allo sviluppo o di educazione e didattica interculturale non ha la forza di promuovere campagne d'informazione e movimenti di opinione al'interno di questi Paesi (con mirati e controllati aiuti esterni)? La vulnerabilità della donna diminuisce il suo ruolo fondamentale poichè é coinvolta attivamente in tutti gli aspetti della società ed è un attore chiave per lo sviluppo futuro proprio in quei Paesi!!!
miky (studentessa in scienze interculturali)
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