09-02-2009 |
A ciascuno la piena facoltà di decidere per sè e per i propri cari. Libertà piena dall'autorità papale e cardinalizia nonchè dei valletti clericali. Nessuno può imporre la sofferenza e deciderne il grado in nome di un valore religioso non necessariamente condiviso. I cattolici danno un grande valore al soffrire? Soffrano, ma non lo impongano a terzi. C'è qualcuno di più crudele di questa chiesa cattolica? E proclama anche di parlare a nome di Dio! Se questo non è bestemmiare, non so che cosa lo sia. LUCIANA CAGNASSO LUCCHINI GILERA |
08-02-2009 |
L'ho già fatto anche io, sottolineando l'ipocrisia del Vaticano che solleva un polverone sul caso Englaro, ma non gridò “al boia” quanto Papa Woytjla, giustamente, rifiutò le ultime cure in ospedale e chiese di morire nel suo letto. Liliana Gorini |
08-02-2009 |
ciao, io ho girato l'appello a tutti quelli che ho nella mia mail-list poi per mio conto, a nome dell'ambito di cui sono coordinatore, ho inviato all'Unità un mio pensiero di solidarietà per il Presidente e per Beppino Englaro
Auguro che chi abbia modo di leggere questi commenti invii un messaggio ai propri giornali di riferimento.
Buon lavoro e grazie per le notizie. Michelangelo Tumini |
08-02-2009 |
DUELLO ALL'ULTIMO SANGUE
Sebbene avessi deciso di non parlare più del caso di Eluana Englaro, mi vedo costretta a manifestare il mio sdegno verso questa Chiesa cui appartengo e nella quale non mi riconosco più. Gesù ricorreva alle volte ad un linguaggio duro verso verso coloro che peccavano sapendo di peccare. Inveiva contro i ricchi e i potenti ipocriti. La Chiesa, riguardo a questa triste vicenda, che sembra avere scambiato per un duello all'ultimo sangue, ha fatto ricorso ad un linguaggio violento e irriguardoso (barbarie, reato abominevole, omicidio, ecc.) nei riguardi di persone che sono persuase di agire a fin di bene, e non possono certo essere spinte da odio verso una donna in stato vegetativo. A prescindere dal fatto che queste persone possano essere o non essere in errore, nessuno dovrebbe permettersi di considerarle alla stregua di assassini. Veronica Tussi |
08-02-2009 |
Ho sottoscritto come coordinatrice dell'Associazione Nazionale “Per la scuola della Repubblica”.
Questa volta l'intervento del Presidente della Repubblica è stato tempestivo e conforme al suo ruolo di garante dei principi costituzionali. Tali principi hanno il loro fondamento nella laicità dello Stato. È significativo che proprio su questo terreno, così irto di ostacoli di ogni genere, ma cruciale per la sopravvivenza della nostra democrazia, il nostro Presidente abbia voluto scendere in campo con una determinazione e una forza che fanno onore al Suo ruolo e all'immagine dell'Italia nel mondo. Antonia Sani |
07-02-2009 |
L'ho già fatto. Facciamolo tutti. Enrico Peyretti, Torino |
07-02-2009 |
grazie delle mail che mi avete dato .
Ho scritto.......forza!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! patrizia garofalo |
07-02-2009 |
Chi volesse comunicare il proprio appoggio alla posizione di Napolitano in difesa della Costituzione e delle prerogative del parlamento che rischia in questi giorni di far ricordare i tempi in cui si minacciava di fare di quest'aula sorda e grigi il bivacco dei manipoli fascisti, può farlo indirizzando un messaggio a questo indirizzo
https://servizi.quirinale.it/webmail
Io spero che vogliate farlo tutte e tutti. Nino Lisi |
07-02-2009 |
Michelngelo mi sembra una buona idea ma per essere efficace dovremmo subissare i giornali di una valanga di messaggi individuali e non di inviare un “comunicato stampa” a nome di una qualche entità che lascerebbe il tempo che troverebbe.
Vogliamo provarci?
C'è qualcuno che può inviare alla rete i gli indirizzi di posta elettronica di una quindicina delle testate più importanti , impegnandoci tutti e tutte di inviare un proprio messaggio e non un unico testo?
Che ne dite? Nino Lisi |
07-02-2009 |
ciao, sono Michelangelo,
si potrebbe inviare un messaggio tramite l'e-mail dei giornali per solidarizzare con il Presidente della Repubblica e con Peppino Englaro. E sperare che gli estensori, concentrati a sostenere l'insostenibile, abbiano stilato male il ddl e sia ravvisabile la sua incostituzionalità. Michelangelo Tumini |