Alessandra Borsetti Venier: I “Nevrotici metropolitani” di Metzler ad Assisi
 
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   29-12-2008
Gentile Carlotta, hai ragione sullo spaesamento che provoca la convivenza di personaggi di Metzler, così pop in rapporto alla piazza della Basilica di San Francesco che li ospita. Personaggi contemporanei che sono stati messi in scena per assistere all'evento più straordinario e misterioso: la nascita. La nostra nascita!

Grazie a Claudio, a Enea e alla redazione di Tellus, sono contenta che si possano intrecciare sempre più esperienze e relazioni. Spero anche che ci rivedremo presto.
Ricevi i miei auguri più cari per il tempo prossimo che verrà.
Alessandra Borsetti Venier   
 
   29-12-2008
La basilica di San Francesco e i nevrotici metropolitani... se dovessi definire l'atmosfera che ho percepito stando col mio naso in mezzo alla piazza, userei un termine letterario ... un vero e proprio OSSIMORO ...
E' impressionante come cambia la percezione del tempo a seconda di dove si posa lo sguardo, è l'attimo che coniuga passato e futuro, quasi cavalcare il tempo!!! Sono felice di averlo visto, per questo non posso che ringraziare la signora Alessandra B.V. e Tellusfolio per il suggerimento!!!
Grazie ancora e buone feste a tutti.

Carlotta
Carlotta   
 
   28-12-2008
tra i nevrotici ci si sente a proprio agio... altro che pastori... divertente! e anche di forte impatto sia visivo che emotivo.
cascone   
 
   28-12-2008
Isabella e Franco, se riuscirete ad andare ad Assisi fatemi sapere che impressione vi avrà fatto l'installazione. Sono ben accette anche le critiche, ovviamente. Intanto vi porgo auguri di cuore!

Alessandra Borsetti Venier   
 
   26-12-2008
Grazie Alessandra per gli auguri e l'invito ad Assisi dove a tutti i costi voglio andare a vedere questa mostra. AAAAAAuggggurrrrronnnni

Franco e Isabella   
 
   26-12-2008
davvero molto coinvolgente muoversi tra questi giganti colorati, divertenti le pecore ma il bambolotto argentato nella paglia blu non mi è piaciuto, secondo me non era necessario, bastava la culla-stella. s.b.
Stefano   
 
   24-12-2008
Come te

Io, come te
amo l'amore, la vita, il dolce incanto
delle cose, il paesaggio
celeste dei giorni di gennaio.

Anche il mio sangue bolle
e rido con occhi
che han conosciuto i boccioli delle lacrime.

Credo che il mondo è bello,
che la poesia è come il pane, di tutti.

E che le mie vene non finiscono in me
ma nel sangue comune
di tutti coloro che lottano per la vita,
l'amore,
le cose,
il paesaggio e il pane,
la poesia di tutti.



Roque Dalton   
 
   24-12-2008
Mi chiedo perché io debba arrivare oggi, alla vigilia di Natale, per chiedermi quel che dovrei forse chiedermi anche tutti gli altri giorni: sono capace di dare quella ricchezza che non s'estingue mai e che si chiama Amore? Che sia questa la nuova rinascita?
beatrice   
 
   24-12-2008
Finalmente un'idea non scontata e fasulla come gli auguri che ricevo da giorni in tutte le lingue possibili, tanto poi arriva il momento della verità...
zille   
 
   20-12-2008
Caro Salvatore, spero che il testo che hai inviato solleciti a una riflessione sulla "paura del diverso" purtroppo sempre più sentita e che porta a comportamenti assurdi di chiusura e di razzismo. Penso che oggigiorno finirebbe proprio come scrivi: altro che natività con angeli e comete! Dici bene, verrebbe immediatamente segnalata la presenza sgradita di "nomadi" e scatterebbe la denuncia per "occupazione di stabile rurale". Di sicuro una solerte assistente sociale provvederebbe a sottrarre il Bambino a Giuseppe e Maria, per affidarlo a una casa famiglia... Sicuramente è più difficile salvarsi da un Erode contemporaneo.
Alessandra Borsetti Venier   
 

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