03-12-2008 | Vorrei in prima linea ringraziare a nome mio e di tutte le ragazze che hanno partecipato con sentimento ed intensità a questo progetto il Direttore di Tellus Claudio Di Scalzo e l'editrice Alessandra Borsetti Venier perchè è anche attraverso la pubblicazione del libro e delle nostre parole che la ricerca e la conoscenza alimentano pensieri costruttivi ed istrittuvi nelle menti delle persone che poi -nel bene e nel male- possiamo utilizzare e trasformare per aggiungere un pizzico di vincente realtà.
La cosa bella e che mi ha piacevolmente colpito di più (al di là della presentazione avvenuta a novembre) è stato l'interessamento dei professori, degli amici, dei parenti e dei conoscenti a questo libro e quindi alle nostre parole a quello che noi ragazzi vogliamo urlare al mondo. Non è stato un semplice laboratorio di scrittura creativa è stata una esternazione di emozioni che troppo spesso la scuola pilota e sopprime.
Grazie davvero di cuore a tutti quelli che stanno contribuendo ed hanno contribuito a rendere concreta azione la nostra voce.
Ambra | 18-11-2008 | Carissima Lucia, a ritrovarle...dopo otto anni, l'emozione è stata forte come tutto il resto e ci sei mancata molto, ma conto di venire a San Marcello. Nella terza parte le potrai vedere. Grazie del pensiero e delle tue parole, una panacea in questi tempi bui, ma noi sappiamo come difenderci; anche i tuoi studenti scriveranno ancora racconti: è una promessa e un desiderio.
Un abbraccio di cuore, Anna Anna Lanzetta | 18-11-2008 | Scrivo volentieri un commento per esprimere due considerazioni:
-Molte delle ragazze del progetto sono state mie allieve. Allieve di un istituto tecnico industriale dove è naturalmente privilegiato l'insegnamento di materie tecniche. Forse proprio per questo e da questo nasce l'esigenza, per alcuni studenti, di esprimere la propria creatività non imbrigliata dalla tecnologia che ne vorrebbe codificare i saperi.
- E' ancora una conferma, dopo gli ultimi tristi avvenimenti, scaturiti da decisioni infauste riguardanti la scuola, che i nostri giovani non hanno sepolto la loro intelligenza. L'apparente apaticità è solo per difendersi dalla nulla del presente e dalla vacuità di molte delle offerte formative.
Se le scuole si doteranno di docenti "formati" e "centrati" sullo studente non saranno necessarie riforme. Maria Lucia Querques | 18-11-2008 | Se nella scuola si realizzano queste esperienze, io come insegnante mi chiedo -perchè si vuole cambiare per forza, perchè non tentiamo di valorizzare ciò che dà tanta energia ai ragazzi-? Insegnante di Liceo classico |
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