30-10-2008 | Ritengo che la caccia sia una "specie di droga" e proibirla, impedendo di fatto ai cacciatori l'accesso al territorio, porterebbe molti più danni che benefici. Come tutte le proibizioni o meglio come tutti i proibizionismi ci troveremmo un incremento del "mercato nero" in questo caso del bracconaggio. Dove il "cacciatordrogato" sparerebbe a tutto ciò che si muove (semplificando)nel bosco. Butto lì una proposta, la cui legittimità e fattibilità andrebbe discussa. Anzi, due. Sarebbe possibile dare la facoltà al proprietario del fondo di decidere se si, o se no lasciare entrare i cacciatori sulla propria proprietà privata? O sulla falsa riga dei "Comuni denuclearizzati", consentire ad una Istituzione pubblica di decidere se sul proprio territorio sia possibile o no la caccia. Ridurremmo in queste due maniere il danno? Alfredo Mazzoni |
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