26-09-2008 | Devo riconoscere che con il passare del tempo si diventa più diplomatici, infatti lei Sig. Lupi ne è la prova eclatante.
Quando su Tellus , il 24 ottobre 2007 scrisse quell'articolo su Minà era di ben altro parere se non sbaglio (ma non sbaglio).
Il pezzo in questione è : Vieni avanti, Minà ?
http://www.tellusfolio.it/index.php?prec=index.php&cmd=v&id=4189
Vede , io non ho assolutamente niente contro di Lei,
però quello che mi piace nelle persone è la COERENZA
Saluti
Carlo Alberto Carlo Alberto | 25-09-2008 | Minà scrive molto bene, è un ottimo giornalista, ha condotto trasmissioni televisive intelligenti (Blitz), conosce la musica anni Sessanta in modo divino. Io l'ho sempre letto volentieri, sul Manifesto e su Latinoamerica. Lasciatemi dire, però, che quando scrive e parla di Cuba non è il massimo dell'obiettività.
Gordiano Lupi Gordiano Lupi | 20-09-2008 | io non ho mai letto Minà nè ho intenzione di leggerlo ora.
Mi pesa persino sentirlo alcune volte, quando capita in televisione.Se lo facessi glielo direi per riderci insieme.
Se ero a fianco di Gordiano ieri sera e sono stata sua presentatrice all'Ariostea è perchè lo stimo , perchè lo seguo nella poesia che traduce per la passione di farlo,
perchè è uno scrittore di alto livello e di grande umiltà che io considero una dote intellettuale sempre più mancante al giorno d'oggi. La serata è andata benissimo,Lupi ha parlato con la disinvoltura che gli è propria e il pubblico ( non certo facile all'ariostea) è stato accogliente ed interessato. Colgo la gentile ospitalità di tellus anche per dire a tutti quello che lo stimano che , nonostante di presentazioni io ne abbia curate molte, questa è stata veramente tra le più emozionanti.
patrizia garofalo patrizia garofalo | 20-09-2008 | Caro Carlo Alberto, la ringrazio; però veramente dovrei essere io a ringraziare lei, Marcello, Nino, Antonio, Tytti ed altri. Non avete idea quanto!
Devo ringraziare anche Lupi e dico perché: mantiene vivo il tema Cuba, rispetta e pubblica le opinioni contrarie, difende principi irrinunciabili, è sanguineo e appassionato e riconosce molti valori e risultati della rivoluzione cubana. Se qualcosa dico di lui, è che spesso nella difesa dei principi trascura le responsabilità delle cause che originano e mantengono le mancanze di alcuni. Dico pure che si fida troppo; però questo, nel fondo, non è neanche un difetto, al più, è un pregio esageratamente dannoso; soprattutto per lui, per la sua credibilità: gli errori sui fatti oscurano i suoi giusti reclami.
Volevo aggiungere che molte delle discussioni si sono spostate su “Generación Y” in italiano, che io chiamo “Yoani Y”. Lo cura Lupi. A differenza della matrice in spagnolo, lui risponde, non censura e non accetta commenti insultanti da nessuna delle parti.
Lascio mio e-mail l.mesa@tin.it e concludo ringraziando a tutti voi, incluso Lupi. Abrazos.
Leonardo Mesa | 19-09-2008 | chiedo scusa.
forse sono stanca ma il primo commento non l'ho capito.
chi deve leggere minà di nascosto?
buona serata a tutti
patrizia garofalo patrizia garofalo | 19-09-2008 | Leonardo Mesa,
lei non sa quanto mi faccia piacere che in questo Blog intervenga ogni tanto una persona come lei, competente su tutto ciò che dice e che spesso riprende le inesattezze (preferisco definirle così ma si potrebbe chiamarle in modo peggiore ) di Lupi e compagnia bella.
Però mi permetta di darle un consiglio:
-In questo Blog eviti il più possibile di fare il nome di Minà , se ci tiene alla salute di Lupi sia gentile non lo nomini affatto, altrimenti rischia di farle prendere un infarto e questo non lo vogliamo assolutamente nessuno.-
Legga più libri che può di Minà ma non lo dica mai dove Lupi può sentirla.
Carlo Alberto | 18-09-2008 | Forse per la mia anima castrista e le mie tasche vuote avrei preferito spendere il soldi in Minnà; però, me li ha regalato un amico.
“Adiòs Fidel” è una maraviglia fino alla metà. Da pubblicare anche in Cuba. Non è anticastrista, è realista. La prima parte è profonda, chiarificatrice, rispettosa, intima, esenziale, e senza rinunciare ai riferimenti politici. Ben scritta, fluita, tenera; con causa-effetto sottointensi. Uno specchio della realtà cubana. Uno specchio che parla. La seconda parte è un grido, una denunzia, una protesta che abbandona causa-effetto. A volta sconnessa, a volte irrispettosa. Ci sono errori sui fatti. Trasuda rancore. È come se Torreguitart non frequentasse più L’Avana.
“Al meno il pane” è anche questo una maraviglia, con suoi belli e obbiettivi racconti potrebbe essere pubblicato anche in Cuba passando egregiamente la più sferrata censura se non ci fossero i fatti tergiversati. Il libro penetra nell’anima cubana e scova nel profondo. Non capisco, perché Lupi che si mostra così sensibile nello scoprire Cuba come pochi, dopo dà per certe alcune cose. Non capisco perché dare voce all’impossibile storia sulla morte d’Allende.
In ogni caso, sono due libri che non dovrebbero mancare nelle biblioteche castriste ed anticastriste. Ringrazio a chi me li ha regalato e li raccomando a tutti. Buona lettura.
Leonardo Mesa |
|