18-09-2008 | Di Helga Schneider, di cui consigli il testo “Lasciami andare madre”, vi segnalo il newsblog ufficiale: http://helgaschneider.wordpress.com/. Silvia Biancalani | 13-09-2008 | Gent.ma Cristina le sono grata per quanto mi richiede e le fornisco le notizie su Helga Schneider:
Helga Schneider è nata nel 1937 in Polonia da genitori viennesi e ha trascorso l’infanzia, dal 1937 al 1947, a Berlino.
Nel 1941 la madre abbandonò lei e il fratellino, Peter, che aveva solo un anno e mezzo e si arruolò nelle SS mentre il marito era al fronte.
Nel 1942 il padre si risposò con una giovane berlinese di nome Ursula, con la quale Helga ebbe un rapporto conflittuale.
Alla fine della guerra, il padre decise di rientrare in Austria e la famiglia lo seguì.
La matrigna era molto legata a Peter e mise in collegio Helga da dove uscì all’età di sedici anni e mezzo.
A diciassette anni, Helga si trasferì a Salisburgo. Prese il diploma tecnico-commerciale e svolse diversi lavori per mantenersi.
Nel 1956 si trasferì a Vienna, sperando di entrare nell’ambiente teatrale e scrivere.
Insieme ad un’amica fece un viaggio in Italia e visitò varie città tra cui Verona dove conobbe il suo futuro marito. Si sposarono nel 1963 e dall’unione nacque un bambino.
Presa dalla nostalgia, volle ritrovare la donna che l’aveva abbandonata nel 1941 e la trovò a Vienna, ma l’incontro fu un fallimento come lei racconta anche nel Rogo di Berlino e nel romanzo Lasciami andare madre.
Helga riuscì a costruirsi una nuova vita e ad avere un lavoro, la famiglia e un figlio, ma la sua felicità fu breve. Perse la casa, poi il lavoro, in seguito il marito e poi anche il figlio.
Helga ha collaborato con diversi giornali italiani tra cui “Il resto del Carlino”.
Oggi vive a Bologna e scrive romanzi per testimoniare direttamente le atrocità del nazismo e lasciare ai giovani la sua testimonianza di storia vissuta.
Dice Helga in un’intervista: <>.
Buon lavoro,
Anna Lanzetta
A. L. | 12-09-2008 | Ho letto queste pagine con interesse poichè anche se tempo fa lessi questo libro alcuni passaggi mi erano sfuggiti. Ho colto l'indicazione di lettura e ho inserito questo libro tra quelli che leggerò con i miei alunni. L'apertura è bellissima. Chiedo alcune notizie su Helga Schneider. Cristina M. | 03-09-2008 | Questo libro cho io ho letto è un documento implacabile contro la guerra. L'immagine della mamma che regge tra le braccia il figlio morto tocca profondamente e racchiude il dolore di tutte le mamme straziate dalle guerre che ancora si combattono senza ragione in tanti paesi e toccano specialmente i più poveri. Considero molto educativo "Leggere insieme" in classe poichè un libro dà modo di spaziare in molte materie. Insegnante di scuola Media | 01-09-2008 | Io ho letto il libro "Il rogo di Berlino" e anche l'altro "Heike riprende a respirare". Io penso che, nonostante il tema bellico e poco attraente, siano libri da leggere affinché nelle menti degli uomini perduri il ricordo della Seconda Guerra Mondiale e affinché l'uomo si dimentichi di scatenare altre guerre, che putroppo anche in questo momento sono in corso in altre parti del globo. Secondo me "Il rogo di Berlino" rende pienamente l'idea di quello che la gente patì allora, e si spera che non lo patisca mai più!
Lisa, terza media. Lisa | 31-08-2008 | Le pagine scelte incuriosiscono e suggeriscono la lettura integrale dei testi. Questo libro è un ottimo strumento per conoscere la storia e affrontare i temi dell'infanzia. Insegnante di scuola media |
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