27-06-2009 | Ho letto il suo articolo e quando sono arrivato a questo punto:
"E poi via con le bandierine di Cuba e del Movimento 26 luglio che io so un cazzo da dove sono piovute, che poi me l’hanno detto, è stato un italiano a regalarle, che il diavolo se lo porti, uno che si chiama Berto Savina e pare faccia affari con Cuba. Questo fesso d’italiano ha regalato ottantamila bandierine e quattordicimila palloncini rossi e neri, lanciati alla fine del discorso, ma pure i fuochi artificiali, arrivati appositamente dall’Italia e sparati alla mezzanotte di venerdì a Santiago. E allora appuntamento a gennaio 2009, ancora una volta a Santiago, per celebrare i cinquant’anni della nostra sconfitta… scusate il lapsus… del trionfo della Rivoluzione. Giuro che se Savina porta le bistecche alla fiorentina e gli spaghetti alla bolognese, divento comunista pure io ."
Io sono il figlio di quello che tu chiami fesso e penso che tu non ti devi permettere di offendere ne mio padre ne nessuno e penso che prima di parlare dovresti riflettere perchè mio padre porta a cuba cose come il sapone ,giocattoli e generi di prima necessità che servono a rendere la vita più facile a tante persone.un'altra cosa spero che il diavolo ti porti via a te che parli senza pensare e pur di far leggere il tuo sito esageri nel linguaggio e nelle notizie con questo concludo
saluti
gianluca savina Gianluca Savina | 07-08-2008 | Si ha raggione sono uscita del contesto al leggere i commenti Gutierrez-Torrequitard, dimenticavo che ogni tanto usciamo del tema del articolo, retiro lo detto.
Storia certamente dovevo saperla ma lei sapra che come dice la teoria MX-LENINISTA,,"prima de ocuparse di Storia, arte o religione, le persona hanno bisogno di Manggiare , vestire e avere un tetto dove vivere" Ero piú occupata nelle cose essenciale che mi mancavano, dopo in scuela le ore di Storia vengono dedicate a Castro la rivoluzione e le conquiste del Social-ISMO...
Non so perche raggione si offende ho detto lei mi ricorda quelle persone,non ho detto sia uno di LORO.., Per chi diffendi la rivoluzione dovrebbe essere un PREGGIO le mie parole, io una volta non mi avrei offeso, allora anni fa ,voleva incluso essere come il Che, adesso intento essere mi stessa...saluti gaviota | 06-08-2008 | Zoe Valdès è censurata; Gutiérrez, secondo me, no. Valdés, oltre ad essere una brava scrittrice, è un vivo esempio che in Cuba non tutti gay sono stati messi da parte. Già a 25 anni (dal 1984 al 88) lavorava a Parigi nell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata e faceva parte della rappresentanza cubana ante l’Unesco. Dal 1990 al 95 fu editrice della rivista “Cine cubano”. Valdés costituisce pure un “esempio” d’obbiettività quando dice: «In Cuba la riunione di più di tre persone è considerata una cospirazione. Ma la riunione di tre o quattro omosessuali e lesbiche è considerata un’invasione statunitense». Suggerisco leggere “Da Castro I a Castro II. Il raulismo nella continuità” pubblicato in La Repubblica* il 24 febbraio scorso: un capo lavoro!
* http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/esteri/cuba-castro/zoe-valdes/zoe-valdes.html?ref=search
Leonardo Mesa | 06-08-2008 | Tutto vero. I libri innocui di Gutierrez a Cuba sono stati pubblicati. Zoé Valdés è una grande scrittrice, molto più letteraria di Gutierrez, ma lei sì che non viene pubblicata... Gutierrez non è un dissidente, descrive la realtà con parole prese dal parlato, dalla vita quotidiana. Torreguitart fa lo stesso. Yoani Sanchez ha un altro stile, più raffinato. Se tutti gli scrittori fossero uguali che mondo sarebbe? A me piace Gutierrez, ma leggo volentieri anche autori più profondi come Lima o Carpentier (diciamone uno nel solco fidelista). Gordiano Lupi | 05-08-2008 | Gaviotazalas, sta facendo confusione. Non ho parlato di Torreguitart, se non di Gutiérrez; i dati sono disponibili nel suo sito ufficiale. Non contesto lo stile di Torregitart anche se non mi piace; contesto gli aggettivi che usa per qualificare chi non condivide le sue idee. A dire vero, anche se sono cubano non parlo così. Non ho confuso Santiago; questo fu uno dei primi nome della sosta alla fine del cammino che portava al bosco, di qua il nome di Via Monte. Lì attraversava il fiumicello “Arroyo” che sboccava nella baia; un bel posto per fare approvvigionamento d’acqua all’epoca. L’incrocio come tale è posteriore; nasce dell’attraversamento di un cammino che bordava la baia e proseguiva all’ovest seguendo il fiumicello. Il cammino del “Monte” continuava verso Santiago de Las Vegas; per questo e per la devozione cattolica coloniale si chiamò per molto tempo “L’incrocio di Santiago”, dove oggi si ubica il mercato di Cuatro Caminos. È nata a Santiago ed è architetta, dovrebbe saperlo.
Scarto sempre che posso le fonti ufficiali del governo cubano per evitare polemiche sulla veracità. Preferisco gli organismi internazionali e soprattutto la dissidenza di Cuba e Miami, il governo USA e la CIA. Mi approfitto di che alcuni non oserebbero mai contestarli. Su una cosa ha ragione: comunemente, prima di inviare un commento mi rettifico. Non ho una buona memoria però sì molte vivenze; perciò preciso storie, dati e date. Lo faccio non per ordine né per dimostrare niente, se non per rispetto a chi ci legge. Rispetto, tutto qua.
Se non li piacciono miei dati, offra quelli che ritiene opportuni, invece di preoccuparsi si ho mandanti: tutti ne guadagneremo. Mai mi sono permesso di dire o insinuare che chi la pensa diversamente, come lei, sia un agente della CIA o di Miami, né un clone di Batista, Bush o Mas Canosa; perciò, la prego di corrispondermi.
Leonardo Mesa | 05-08-2008 | Sono nata a Santiago de las Vegas e non avrei fatto mai confusione su il “Santiago” al quale si riferisce il testo, stranamente ha fatto confusione Leonardo (cubano),, stranamente....
Il linguaggio di Torreguitart trasmette la ironia che usa di corazza il popolo cubano per affrontare il giorno dopo giorno. E a volte volgare, “mal hablado” come lo sono i cubani , non capisco perché qualcuno che dice di essere cubano questi testi o queste stilo non lo accette. Ohh basta cambiare pagina e cosi facile, magari fosse uguale con tante altre cose.
En quanto a la carta bianca, chi legga il Giornale Juventud Rebelde di ieri troverà tra le sue pagine la bella cifra di 20 000 cubani espulsi di la Avana per essere di la zona Orientale de la isla. Possiamo immaginare quanto male stanno di la altra parte quando preferisco andare a vivere a la Habana in condizioni marginale, con case costruite di un giorno al altro BARRACAS... legga e scenda...
Lupi dovrebbe ringraziare a Leonardo che nella sua ansia di dimostrare quanto e intelligente ha fatto un valioso riassunto di la opera di Torreguitart con dati, numerici, e date, queste ultime la sua specialità, cose che io ignoravo, sono cosi ignorante.. Bravo Alejandro ti la cavi davvero BENE...
Caro Leonardo mi preoccupa che lei dopo leggere ogni post debba andare a fare “i compitino” tuffandosi negli archivi dei Granma per controbattere ogni cosa, mie dubbi sono: lo fa per sport? o per dovere rivoluzionario? o per INCARICO??. In ogni caso lei mi continua a fare venire in mente gli prodotti del Partido Comunista di Cuba che a forza di volere essere come Fidel Castro, ha creato di Fidelcloni che tutto lo debbono sapere, su tutto hanno una idea esatta precisa e insostituibile,,,Fidelcloni no sbagliano mai e su tutto hanno una risposta precisa quasi sempre marxista leninista,,, Tutti che quelli belli numeri, che relazionano quasi sempre le CONQUISTE DEL SOCIAL_ISMO per me si moltiplicano per zero nel preciso momento che in nostro paese non ce la DEMOCRAZIA,,,
LA LIBERTÁ ha un valore inmisurabile posso capire che per Chi e importante che tutto rimanga sotto misure e controllo questa parola non la possano CAPIRE.... saluti gaviotaZalas | 05-08-2008 | Gutiérrez ha pubblicato in Cuba il libro di poesie La realidad rugendo 1987, il libro scientifico tecnico Vivir en el espacio 1989, sette cronache nella rivista Habanera 1996-98 ed i libri Carpetier en los otros 2004, Polizón a bordo 1990, Animal tropical 2002, Nuesto GG en La Habana 2006 e Melanconia de los leones 2006. Come professore universitario è intervenuto in vari incontri internazionali: Spagna 2000, Stati Uniti 2001 e Italia 2004. Lui non solo si espressa scrivendo; pure dipingendo. Le sue opere sono state esposte in una ventina di paesi. Quasi tutti coincidono però che è stato Trilogía sucia de La Habana 1998 a catapultarlo in ambiente internazionale; in fatti, è stato pubblicato come nessun altro suo libro: 38 edizioni in 19 paesi. Perfino paesi ex-socialiste che da anni non pubblicano opere cubane sono nell’elenco. Non vi viene il dubbio che, oltre la letteratura, c’è un interesse di mostrare «l’Avana sporcata»? Sulle ragioni della non pubblicazione in Cuba non vedo altro che il linguaggio: diretto, impattante, grossolano e volgare; intrappolato nel voyeurismo, l’esibizionismo e la masturbazione, dicono alcuni critici nazionali e stranieri. Lui stesso dice comprendere i lettori che «si sorprendono, si schifano, si ripugnano, si offendono e detestano miei libri e li considerano osceni, morbosi, sgradevoli. Quando mi odiano li capisco perfettamente». Non vedo altri motivi per “censurarlo”: non fa altro che riflettere la realtà, non la inventa, non la deforma; la esplode, la esaspera. Addirittura, Zoe Valdés, scrittrice e dissidente, lo accusa aspramente di sostenere la dittatura castrista per omissione. Leonardo Mesa | 05-08-2008 | Non è accettabile il paragone tra me e Pedro Juan Gutierrez. Io sono un modesto autore italiano che deve lottare per pubblicare e nessuno mi censura, magari non trovo il grande editore ma il piccolo che mi pubblica lo trovo. Pedro Juan Gutierrez è un grande scrittore cubano e in patria viene censurato proprio per i temi che affronta. Tutto questo non è edificante e la crisi editoriale c'entra poco. Non arrampichiamoci sugli specchi perchè si cade. Non ci sono punti di appoggio. Gordiano Lupi | 04-08-2008 | Caro Lupi, anche lei ha vari libri in bilico. Nessuno grida: censura! Pure lei ha detrattori; anche se in tanti la consideriamo un bravo scrittore, a loro non importa. Gutiérrez ha avuto la fortuna di vedere pubblicati vari libri all’estero proprio per abbordare i temi per i quali in Cuba vengono relegati; se non, molti li resterebbero nel cassetto. È una sorte di censura alla rovescia. Molti libri d’eccellenti scrittori cubani non trovano inchiostro a sufficienza perché i temi non interessano agli editori. Censura? Diventano famosi e pubblicabili solo chi critica (per bene o male); fanno eccezione quelli molto ricercati come alcuni romanzieri ormai famosi o quei che si occupano di Fidel ed il Che.
Non è niente d’estraneo che in un paese con crisi editoriale si prediligano certi temi rispetto ad altri. Sbagliando, si considerano appropriati al momento quelli che esaltano i valori e non i difetti. Certo, comporta ad un impoverimento letterario a beneficio socio-politico ed storico; che sono, anche questi, parte della cultura.
Lei considera obbiettivo quasi tutto quello che li raccontano a titolo personale, senza tenere conto che le esperienze hanno sempre un’alta carica di soggettivismo e possono anche essere inventate ed sfigurate. Per questo, mi costa molta fatica accettare lezioni d’obbiettività da lei.
Leonardo Mesa | 04-08-2008 | Sono sincero e raccolgo informazioni ovunque, soprattutto da chi ha fatto esperienza diretta. Non mi ritengo un nemico del governo cubano, ma uno che cerca di far notare i difetti del sistema. A mio parere neppure Yoani Sanchez è una nemica del governo, ma una cittadina che parla e che racconta le cose che si potrebbero migliorare. Si criticano le cose che si amano. Ci si occupa delle cose che interessano. E' il governo cubano che mi ritiene un nemico, visto che non mi permette più di andare a Cuba. Gordiano Lupi |
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