05-07-2008 | Non basta che Cuba da sola s’impegni a stroncare i pregiudizi e l’emarginazione dei gay; da Miami, come sempre, ci vogliono “aiutare”. Miami sa che nei popoli latini è radicato il maschilismo e l’omofobia, e sano pure che i cubani non sono eccezione, includendo quelli suoi. Là nascondono ogni tanto l’indice accusatore per avere tutte le ditte disponibili per la manipolazione politica. Tanto più il carnevale somigli un carnevaletto, meglio è. Qual è il migliore modo di sabotare il processo a Cuba? Esagerare, esasperare, bruciare le tappe; per bruciare inoltre il fine e i “finalisanti”; i gay. Fuoco anche a loro!
Leonardo Mesa | 30-06-2008 | il gay pride è una carnevalata della quale non si sente il bisogno nè in italia,nè a cuba.
marcello
marcello | 30-06-2008 | qualcuno dirà che il movimento gay è finanziato da Miami.... naturalmente antirivoluzionario. Vedi Reinaldo Arenas: anche se qualcuno (qua dentro) sostiene fosse un millantatore.... ah! debolezze della democrazia e della libertà di espressione. Massimo | 28-06-2008 | tutte le manifestazioni sono utili,anche la marcia omosessuale.A cuba,però,è utile soprattutto convincere il potere che l'estensione dei diritti per tutti non produrrà il crollo del socialismo cubano,contrariamente non andranno da nessuna parte nè i gay cubani,nè gli altri.L'opera di mariela,perciò,è molta buona ed è necessario inevitabilmente andare "paulatinamente". nino |
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