07-06-2008 | Credo che gli autori dell'articolo non abbiano capito che il voto dell'insegnante di religione conta, per gli alunni che se ne avvalgono. Non si può fare ricorsi (e pensare di vincerli) perché uno è stato ammesso o meno per il voto dell'Idr, a meno che non ci sia dimenticati di mettere per iscritto la motivazione del voto se determinante. Questa norma non significa affatto che il voto dell'insegnante di religione non può essere determinante! Ma scherziamo? SE DETERMINANTE, vuol dire che il voto conta, non che l'insegnante di religione è presente alle riunione del consiglio di classe per passatempo e diletto personale, ma perché sta svolgendo il suo dovere di educatore nella scuola.
Gli alunni e i genitori esercitano la scelta di avvalersene o meno: è chiaro che per chi non la fa, il voto non conta, ma per chi la fa, vale tanto quanto gli altri docenti!
Mi sembrano sterili polemiche, per difendere un'idea malsana di libertà! Perché non provate a documentarvi sul bene prodotto nella scuola e coi ragazzi dal lavoro serio degli insegnanti, anche quelli di religione?
Monica Monica | 06-06-2008 | Qui non è questione di "caccia alle streghe" ma di giustizia: è evidente che la giustizia sarebbe negata se un alunno fosse ammesso perchè sostenuto dal docente di religione mentre un alunno che non si avvale dell'IRC non sarebbe ammesso non avendo, evidentemente, questa opportunità, o no? Andrea | 06-06-2008 | bah,
in entrambi gli interventi si dice -se determinante-:non si vede alcuna disparità di trattamento.Non facciamo una "caccia alle streghe".
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