28-11-2010 | almeno loro ce l'hanno una scuola pubblica, noi tra un po non l'avremo piu, aaaaaaaaaa | 11-06-2008 | Cara Gaviota, dopo 19 anni di frequentazione, non mi ero accorto che la Biblioteca era così piccola; e pensare che andavo lì con… venti, venticinque, studenti…
Le reitero che internet è presente in tutto il Politecnico, sebbene i problemi tecnici costringono a limitarla ad uso professionale. In ogni caso – ed oltre ai fattori tecnici –, in tutte le dipendenze statali, sono vietati i siti anticastristi; principalmente quelli più aggressivi, finanziati dalla lobby di Miami e il governo USA tramite la CIA, l’USAID e le GoNGO (Government’s Non-governmental Organization). Non sono vietati quelli officiali dei governi, incluso gli appartenenti a USA; né quelli dell’ONU, UNESCO, FAO ed altre organizzazioni internazionali; né la CNN, EFE, BBC, ANSA ed altre agenzie.
Fuori dell’università il marxismo si studiava solo nell’ultimo anno di liceo. Nell’università, dopo anni d’insegnamento di comunismo, appesantito d’astrazione e utopia, s’insegnò socialismo, più immediato, realista, e nazionalista. Lei si sbaglia, non si cambiò nome; si cambiò materia. Penso che il problema fondamentale non è lo studio del marxismo se non l’insufficiente studio d’altre filosofie. Si dovrebbe dare uguale peso a tutte, e stabilire corsi facoltativi d’approfondimento per chi preferisce una in particolare.
Poi, la filosofia e dovunque. Per esempio, la “capitalista” si trova anche nelle leggi, i notiziari, la pubblicità, le telenovele, il gosip, il consumo, le religioni. Non mi stupirei più di tanto.
Leonardo Mesa | 10-06-2008 | Capisco per la sua risposta che lei nella biblioteca della facoltà di Architettura non e mai andato, ma non e questo il punto, parlavo di aggiornamento con la tecnologia e il mondo esteriore. Comunque so che c'erano altre biblioteche più GRANDE ma parlavo di aggiornamenti.
"..oramai internet è disponibile in tutte le facoltà..", questo e proprio una primizia come notizia, ma hanno acceso tutti o solo i professori e studenti"rivoluzionari" e politicamente corretti??? parla de internet proprio o intranet??
A modo informativo, schiarisco che ho omologato la mia laurea dopo di ripetere 10 materie che in Spagna vengono considerate incomplete, quindi più che felice di quello che ho studiato A CUBA, sono felice perché mi sono confrontata con il sistema di studio un paese sviluppato, ho convissuto con studente figli di persone umile e lavoratore che nella teoria filosofica* imparata a Cuba, non dovevano stare li,,, in fine CARO collega Leonardo e duro quando la teoria filosofica*, non corrisponde con la pratica.
* Marxismo-Lenismo, Socialismo Cientifico o come si chiama adesso, visto che ogni anno questa materia universitaria cambia di nome come di pelle il camaleonte/sistema. Per certo sapette quante ore di marxismo facciamo nella università 320 ore....-schiarisco solo nella università-..
La prossima laurea vorrei farla in Lingua e Letteratura Italiana, vi saprò dire,,,,saludos, y Gracias por la Ventana verso a CUBA. GAVIOTA | 10-06-2008 | Cara GaviotaZalas, oramai internet è disponibile in tutte le facoltà; benché considero che il migliore modo per arricchire la conoscenza sia tramite i professori, i libri e le riviste specializzate.
Se di dimensione parla, permetta ricordarli che ogni modulo del Politecnico dell’Avana misura 9,35 x 11,00 metri, per tanto, la piccola biblioteca della facoltà d’architettura – levando il corridoio – ha più di 80 metri quadri; non 16. A due passi della facoltà ci sono anche la biblioteca Centrale (di tutto l’Istituto) e le biblioteche dei centri di studi d’architettura tropicale (CECAT) e di tecnologia ed energie rinnovabili (CETER); tutte ben fornite, anche se con pochi esemplari per ogni pubblicazione, e a volte unici.
Sono contento che Lei abbia omologato la sua laurea cubana, si vede che nonostante le reali differenze, non la hanno trovato così impresentabile. Leonardo Mesa | 08-06-2008 | El post de Yoani e come sempre molto chiaro e realistico.
Non so come può considerasi la educazione cubana -a modo generale- cosi di PUNTA, o alla vanguardia, quando lo strumento più importante OGGI della ricerca INTERNET, LA NON ESISTE.
La biblioteca della mia Università di Architectura -la cual Leonardo conosce- misurava 16 metri quadri MASSIMO e la bibliografia esistente era formata di poche riviste che qualcuno PER OPERA CARITATIVA ci aveva regalato, quindi le tecnologie e le cose che accadevano nel mondo erano tanto distante della nostra MANO. OMOLOGHE la mia laurea in SPAGNA e signori vi qualità e tecnologia a livelli impensabili.
A CUBA i maestri, di tutti i livelli, non vedono l'ora di uscire a Venezuela u altri paese per tornare a casa con il TROFEO di alcuni elettrodomestici e cose MATERIALI che in teoria non DOVEVA desiderare CRESCIUTI IN UNA SOCIETÀ NON DI CONSUMO, MA...
Le maestri delle scuole primarie sono giovane, ma cosi giovane e inesperti che le mamme non ci fidano e pagano,- quelle che possono- un maestro di sostegno per i bambini. Una mia amica fa la maestra scuola media, deve dare tutte le materie fino che il ragazzo finisce i tre livelli, cosa che io non me spiego per VARIE RAGGIONE, ma espongo solo UNA per SIMPLICE LOGICA, può un professore essere BRAVO A IMPARTIRE più de QUATTRO MATERIE!!! per diversi livelli??
SEMPLICEMENTE IL governo non ha professore e sea inventato lo del SCHERMO CON LA video casetta -visto con le mie occhi- a lo quale chiama TECNOLOGIA PUNTA e INFORMATICA,
-e i pochi maestri che restano devono coprire tutte le materie e a questo chiama, seguire l studente del stesso maestro per non creare TRAUMI SICOLOGICI con cambi di maestri.
NEL MIO PAESE OGNI PROBLEMA NON RISOLTO HA UN NOME ALCUNE VOLTE BLOCCO, ALTRE VOLTE USA, PERO MAI E NIENTE CULPA DI UNA POLITICA SBAGLIATA DA PARTE DEL GOVERNO
CHIEDO SCUSA Per lo estenso dil commento, SALUDOS gaviotaZalas | 05-06-2008 | Mi spiace molto dell'accaduto. Come ho avuto modo di chiarire col dott. Di Scalzo via email.
Mi scuso se c'è stato qualche eccesso da parte mia. Ho espresso mie convinzioni sulla realtà cubana e posizioni politiche relative... perché comunque credo che non si possa parlare di Cuba tralasciando la politica e la storia.
Saluto tutti cordialmente
Massimo
Massimo | 05-06-2008 | Completamente d’accordo con il Direttore. Intenterò non dilungarmi nei miei commenti, anche sì mi sarà difficile: dire è buono o cattivo si fa con quattro parole, sostentare richiede di più; nonostante, m’impegnerò; lo prometo.
Chiedo pubbliche scuse per avermi lasciato trascinare ad un linguaggio colorito; talvolta, colorito di nero.
Lo ripeto, Tellusfolio è molto più di un giornale; è un’OTTIMA piattaforma. Vorrei vedere nell’Oblò cubano un po’ più di cultura. Vorrei da cubano e lettore, più letteratura, poesia, pittura, scultura, architettura; senza manipolazioni e condizionamenti politici.
Leonardo Mesa | 05-06-2008 | Signor Massimo...per cortesia si attenga ai miei consigli, ed è il Direttore di Tellusfolio-Critica della Cultura a suggerirglielo. Non intendo tornare su questo argomento. Non voglio essere trascinato in infiniti conciliaboli sul web. "Oblò cubano" è una sezione del giornale on line e i suoi commenti vengono pubblicati perché la Redazione dà l'OK alla pubblicazione. Cessi di essere invadente. Non sta interloquendo con uno dei tanti commentatori su Cuba. Ma con chi il giornale lo dirige e lo inventa. Quando lei avrà scritto quello che io ho scritto e pubblicato potrà rimbeccarmi come, sventatamente, sta facendo. Mi spiego? Utilizzi le e-mail private, e se vuole più spazio si inventi un blog e forum personale. Stop.
Claudio Di Scalzo Claudio Di Scalzo | 04-06-2008 | Mi permetto di dire... che pur nelle differenze.... stiamo dialogando con una certa civiltà.
l'argomento Cuba... non è semplice, o banale.
stimola una certa "euforia" intellettuale.
Però mi sembra tutto nella ragionevolezza.
Chi obbliga a leggere questa rubrica?
Si chiama oblò cubano... venga chi è interessato.
Castrista o anticastrista.
Massimo | 04-06-2008 | ANCORA SUI COMMENTI. E SU CUBA E I CUBANI.
Questo intervento prende spunto dalla presenza dei cubani castristi e anticastristi nella sezione “Commenti”, e dall’intervento di “un lettore infastidito” aggiunto il 03.06.2008”:
“Non se ne può più di Cuba, di Yoani e di tutto il resto, con tutto il rispetto parlando non potete monopolizzare”;
e dalla risposta di “Esplora” aggiunto il 03.06.2008
...il "lettore infastidito" parli d'altro, se vi ha interesse. Oppure, non vada in continuazione nella sezione dedicata agli interventi dei lettori e si limiti e leggere i commenti in calce agli articoli di suo interesse.
È tanto semplice, no?”
Per prima cosa ripubblico parti del mio intervento del 12 dicembre 2007
in Lo Scaffale di Tellus
PRONTUARIO IN FORMA DI TRITTICO PER I COMMENTI
1. I “Commenti” non possono configurarsi come una sorta di blog personale organizzati da chi ha la cura di una sezione in TELLUSfolio.
2. È opportuno che i “Commenti” non scadano in un ripetitivo chiacchiericcio. Che siano argomentati senza l’eccesso di fastidiose battute polemiche. TELLUSfolio non ambisce al Cabaret sul web. Se i lettori-navigatori necessitano di una maggiore intimità, anche nel litigio, si scambino per e-mail.
3. È comprensibilmente opportuno che altre sezioni abbiano nei “Commenti” la loro visibilità necessaria e non vengano soffocate, in materia di “Commenti”, da un’unica problematica. E per questo, nel mio ruolo, mi adopererò.
Il mio auspicio è che i lettori e i navigatori che hanno a cuore questo giornale on line si attengano a questo semplice Trittico.
Mi sembra che da allora i primi due punti siano stati abbastanza recepiti dai nostri lettori. Abbastanza. Non sempre.
Sembrerebbe invece, anche dal commento del “lettore infastidito” che non sia così per il punto 3. A questo punto ci sono due interpretazioni: se non esistessero i commenti su Cuba la sezione sarrebbe vuota oppure essendo monopolizzata dai “cubani” gli altri eventuali commentatori sono inibiti a farlo. E se lo fanno sono schiacciati dagli estesissimi commenti su Cuba.
Resta anche da dire, da parte mia, e lo faccio nel mio ruolo, che la risposta di “Esplora” genera in me delle perplessità: primo perché la sezione “Commenti” recita testualmente “un’aria interamente dedicata agli interventi dei lettori”, tutti i lettori, dunque, che non devono ghettizzarsi nelle loro singole sezioni; secondo, mi si permetta di dirlo, a decidere come devono svolgersi le dinamiche di fruizione in TELLUSfolio spetta a chi il giornale ogni giorno lo dirige e lo inventa. Non ad “Esplora”.
Dunque... meno ipertrofia... e più spazio a tutti... altrimenti penso che la sezione “Commenti” così come va configurandosi non risponda più al ruolo di miscuglio-confronto di diverse voci. E allora tanto vale toglierla. Rassegnandoci, come accade in tanti altri giornali, ai lettori che si adagiano con i "commenti" in coda ad articoli di loro intresse e basta. Addio caleidoscopio.
Claudio Di Scalzo, direttore di Tellusfolio-Critica della Cultura Claudio Di Scalzo |
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