16-01-2006 | Il mese scorso ho chiesto ad un amico che frequenta per ragioni professionali il carcere di Sondrio ed è in contatto diretto con molti dei detenuti, come questi ultimi vivessero l'ipotesi indulto/amnistia.
Mi ha detto chiaramente che non ci credevano, che non si facevano illusioni, esattamente come riportato nell'articolo.
Io invece ci credevo, avevo avvertito una generale convergenza, fatta eccezione per le chiare posizioni avverse al provvedimento (ma perlomeno non mascherate).
Purtroppo avevano ragione loro: mai farsi illusioni.
Ma qualcuno, magari tra coloro che leggono, è in grado di dirmi perché un'iniziativa così importante, civile, giusta e (a parole) largamente sostenuta, non abbia la forza di concretizzarsi?
Ritengo che la classe politica abbia perso un'occasione e forse per paura di andare in una direzione di modernità e civiltà vera. Forse avevano bisogno che l'on. Ruini desse loro una spintarella, un appoggio morale che li facesse sentire meno soli. (Per la verità ci aveva provato anche papa Giovanni Paolo II, e se non ce l'ha fatta lui...)
L'imporante è che ci facciano capire che l'amministrazione della giustizia sta ancora loro a cuore, come possiamo ben capire analizzando le leggi che hanno recentemente promulgato a questo proposito (tempi di prescrizione - ex Cirielli, depenalizzazione di qualche peccatuccio, la recentissima Pecorella...)
Saluti a tutti.
Lancelot |
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