Piero Cappelli: Lettera aperta al Papa-teologo Benedetto XVI
 
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   11-03-2008
caro signor Tommaso,
ho letto il suo commento e noto come lei - benchè citi l'accoglienza di Gesù con i peccatori -, in realtà poi sposta tutto il problema sul richiamo morale: 'e non peccare più'. Però prima, egregio signor Tommaso (e forse anche il suo nome non è a caso...), occorre fare come Gesù l'accoglienza, quella vera, autentica, sicera, partecipata con tutti i peccatori e noi come lui. Così anche il fratello Papa Benedetto XVI dovrebbe fare con tutti i peccatori: prima l'accoglienza, umana e spirituale, e poi indicare il 'non peccare più' come liberazione dal non-amore...perchè Gesù ci ha insegnato quello che è il più grande e il primo di tutti i comandamenti e che li riassume: ama, ama, ama, tutto - come Grazia - e tutti, come fratelli in Cristo. E poi ha aggiunto di amare perfino i 'nostri nemici' per cui...capisce bene signor Tommaso cosa ci viene chiesto...e il Papa dovrebbe essere l'esempio più emblematico di Gesù... un caro saluto fraterno, Piero
Piero Cappelli   
 
   08-03-2008
"Lui che andava in casa dei peccatori e dei pubblicani per ‘guarirli’… (…)" con l'aggiunta, subito dopo: - Va' e non peccare più - ... Perciò caro fratello Piero ( non si scrive: Fratello Papa ma, tutt'al più:Padre Benedetto XVI...) alla luce proprio di quanto scritto da Lei: Benedetto possiede in toto il "Dono dello Spirito – l’elezione a Papa - sia della Dottrina ufficiale della Chiesa Cattolica, l’essere il Primo Teologo come esperienza e cammino ecclesiale ed ecclesiastico".
Per le motivazioni indicate non posso accettare in toto il contenuto della Sua lettera aperta al Papa Benedetto XVI.

Tommaso Didimo   
 

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