Antonio Fiori: l'anniversario della Costituzione
 
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   06-03-2008
Dai "padri" costituenti, come ha ricordato uno di essi, Giuseppe Guarino, in un'intervista andata in onda sulla terza rete rai qualche giorno fa, era fortemente avvertito il bisogno di attenuare il divario economico e sociale tra i cittadini. L'imposizione fiscale avrebbe dovuto essere uno degli strumenti più efficaci, come ci sta ricordando Antonio in questo suo intervento. A sentire Guarino, ciò è avvenuto solo fino agli '80; dopo quella data, infatti, la normativa comunitaria avrebbe inciso pesantemente sul nostro sistema giuridico introducendo il concetto di concorrenza, che ha finito per soppiantato un principio ben più importante come quello di solidarietà. Lo spostamento di ricchezza verificatosi inoltre con l'entrata in vigore dell'euro ha fatto il resto. La situazione attuale, con la sua evidente disarmonia, ha di fatto interrotto la circolarità di ricchezza che teneva comunque unite in una qualche misura, categorie professionali e sociali finanche diversissime: le une che producevano e offrivano un prodotto o un servizio, le altre che lo domandavano e utilizzavano. Per quanto ne dicano i candidati leaders, in questi giorni, non potrà essere la manciata di spiccioli derivante da un rinnovo contrattuale - né qualche detrazione o incentivo alle famiglie - a restituire agli stipendi e ai salari dei cittadini la capacità di acquisto. Solo una ferma volontà politica potrebbe riuscire a questo, incrementando, attraverso l'innalzamento delle aliquote, il livello di partecipazione alla spesa pubblica. Ma vuole veramente la politica operare questa opzione? O non è invece, la politica, fortemente condizionata da certi poteri?

Giovanni Nuscis
Giovanni Nuscis   
 

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