27-01-2008 | ELOGIO DELL'AZIONE DI GOVERNO DEI RADICALI CON AMPIA CITAZIONE. Un tempo il PCI parlava di diversità morale rispetto agli altri partiti. Ora arrivando fino a Bassolino si sono adeguati. I Radicali lo erano "diversi" sul piano dell'etica già ai tempi di Berlinguer e lo sono rimasti. Ma nessuno lo dice. I telegiornali tacciono. Da Riotta (bellino sto' tipo) a Fede. Con una citazione estratta dall'ottimo articolo di Vecellio voglio sottolineare questo aspetto fondante della politica italiana a partire dall'azione della Rosa nel Pugno.
VECELLIO: (...) non abbiamo rivendicato posti di potere, non ne abbiamo occupati (...) Ebbene: non un solo radicale figura in quanto tale, e per meriti politici, alla guida di un ente di stato, di una ASL, di una municipalizzata. Di più: non un radicale, da quando questo partito vive (e sono cinquant’anni), è stato mai condannato, arrestato, inquisito, raggiunto da avviso di garanzia, processato, per concussione, tangenti o reati simili. Non un radicale vive in appartamenti di proprietà di enti di Stato e acquistati a prezzi di favore (...)
Postata la Citazione voglio, qui, su questo giornale-rivista on line che con Enea Sansi dirigo, in un momento decisamente preoccupante anche se spettacolarizzato nel lezzo e nella buffoneria di marca chiaramente autoritaria, rivendicare che offrire spazio a tanto impegno che i radicali hanno profuso in Parlamento, nel governo, e nella società per le libertà e i diritti civili, è stato per me fonte di una grande esperienza creativa (della quale soltanto non ho condiviso la provocazione neo-dadaista contro il Presepe) e di conoscenza; e che lavorare con politici o persone che fanno politica in modo libertario senza occupare posti, corrompere o essere corrotti, fa anche la differenza di TELLUSfolio rispetto a tutti gli altri giornali in Rete. Prendano esempio dalla serietà e moralità di Pannella e Bonino le gerarchie vaticane invece di ingerirsi nella politica italiana e sostenere personaggi moralmente discutibili dei quali evito di fare nomi perché non entrerebbero in tutta la pagina a disposizione. Che sono la sentina di tutti i vizi e che il Cristo sfregiano ogni giorno! Claudio Di Scalzo
Claudio Di Scalzo | 27-01-2008 | In effetti, la logica del "Sansone" Mastella sembra essere stata fatta propria anche da Berlusconi, Fini e Bossi - per comprensibile, ma non accettabile calcolo di convenienza - ma anche da settori, che potrebbero purtroppo risultare decisivi, della disciolta Unione... (e, ahimè, anche in questo caso per, bassissimi, calcoli di convenienza).
Quanto ai primi, basterebbe per tutti la nemmeno troppo velata odierna 'minaccia' di una "marcia su Roma" se Napolitano non decidesse di sciogliere le Camere. Bel senso di responsabilità! Ora che la sua proposta di larghe intese, strumentalmente enunciata ad inizio legislatura nel tentativo di scardinare da subito la fragile maggioranza scaturita dal voto, è arrivata al dunque e cioè alla prova dei fatti (qualche fatto nell'interesse del Paese, santo Dio!) eccolo a puntare i piedi. Se per alzare la posta, o proprio per il "cupio dissolvi" di cui parla Vecellio, lo vedremo presto...
Ci si mette però anche Bossi che, veramente credendosi il Verbo del Nord, scalpita per le elezioni quale panacea per le molte ferite già subite dalla Lega (e, ovvio, per paura del referendum). Stando nel profondo Nord, dovrei pur avvertire quale refolo di questo impetuoso vento elettorale... - E voi? Voi lo avvertite?
Per Fini è semplicemente l'occasione, servita su un piatto d'argento, di ricucire lo strappo col Cavaliere e poter così... continuare a riverirlo (e magari blandirlo per fargli rimangiare pericolose 'preferenze' alla sua destra).
Quanto ai partitini di sinistra che dicono "Sì, ma" (sì a un'intesa, ma solo per la legge elettorale - temendo il referendum esattamente come Bossi), è proprio necessario ricordare loro che sono (anche) altre le riforme di cui il Paese ha estremo bisogno?
Cordialmente.
PS - La foto scelta dal giornale per illustrare il pezzo mi suggerisce una proposta (da sogno!!!). Un bell'incarico alla Bonino, con libertà di scegliersi, "alla Sarkozy", i ministri (a sinistra, al centro, a destra; dentro e fuori i partiti)... Certo - mi direte voi - succedesse una cosa così, non saremmo nel Paese in cui siamo. Già, appunto! esplora |
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