04-01-2008 | Per come la vedo io, la legge sancisce attualmente che:
- il medico ha il diritto di obiettare;
- il cittadino ha diritto alla piena assistenza sanitaria.
I problemi insorgono quando un medico obiettore si trova a costituire presidio di prima assistenza. Questo e' inaccettabile: in una condizione di vuoto normativo, il buon senso dovrebbe suggerire al medico obiettore di rifiutare l'ìncarico.
Ove esista una struttura sufficientemente grande da "scaricare" questa contraddizione sul personale, si cerca un rimedio con le turnazioni (per la pace del Direttore ed al buon senso del turnista).
Ma dove questo non sia possibile, e' alla coscienza del medico saper cosa fare.
Un impedimento morale riconosciuto per legge non e' diverso da un'inabilita' fisica. Non vedrei quindi alcuna discriminazione se l'obiezione escludesse per legge da alcuni incarichi.
Ma la Legge non esiste, o meglio, siamo in condizioni di vuoto normativo e di contraddizione. Purtroppo e' il diritto del cittadino ad essere leso, perche' al momento non e' certo che trovi subito un medico non obiettore.
Puo' un diritto prevalere sull'altro? Non andrebbero tutelati assieme?
I medici obiettori diano prova di coerenza rinunciando ad incarichi di prima assistenza nel territorio, ed a quelle specialita' multidisciplinari, oltre a Ginecologia, che possono condurli in situazioni conflittuali. Ne soffrira' il loro portamonete, ma non certo l'anima, anzi.
Non occorre dimenticare che al medico e' consentita l'obiezione di coscienza come tutela personale delle sue convinzioni etiche, ma che questa tutela e' rigidamente personale e non puo' essere distorta proponendola come sistema di educazione del cittadino. Il cittadino ha diritto ad ogni terapia dispensata dal SSN.
Non voglio, proprio non voglio arrivare a chiedermi quale dei due diritti preservare in caso di conflitto aperto. Se siamo un paese civile, uno stato laico e non confessionale, dobbiamo saper tutelare entrambe le esigenze.
Nel frattempo, resta solo il buon senso, come in ogni altra situazione di ambiguita' o vuoto normativo (trattamento di fine vita, terapia del dolore...) Il Passante | 03-01-2008 | a giudicare dall'ultimo intervento siete in buona compagnia, Hitler sarebbe orgoglioso di voi Claudio | 03-01-2008 | Legnate sacrosante e meritate! In altri paesi non esiste neanche la prescrizione e questo obietta... ma obietti a casa sua...
Pratico Pratico | 03-01-2008 | Se ti riferisci al fatto di cronaca e che si siano alzate le mani, hai ragione: quel cittadino ha sicuramente sbagliato. Ma leggi anche quel che scrive l'on. Poretti a proposito del comportamento del medico...
Le leggi e il loro rispetto son quel che fa una democrazia, mi pare. Non sei d'accordo?
Cordialmente esplora | 03-01-2008 | io non sono contrario all'aborto ma bisogna rispettare i medici che non possono essere semplici burocrati come vorreste voi che, a quanto mi pare, non avete ben chiare le regole della democrazia. Claudio | 03-01-2008 | "Gestazione"... "malattia"... Ma di cosa stai parlando?
Mi sa tanto, Claudio, che una buona occasione per star zitto l'hai persa tu. O meglio: prima di farlo, documentati un attimo!
Cordialmente esplora | 03-01-2008 | Ma siete scemi? La pillola del giorno dopo non é una medicina per curare una malattia, o pensate che una gestazione sia una malattia? anzi direi tuttaltro. Tutta la mia solidarietà e di tutte le persone civili a quel medico che di certo non pensava di lucrare su l'eventuale successivo aborto. Avete perso una buona occasione per stare zitti. Claudio |
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