| 25-10-2007 | ho letto la notizia che annunciava la visita del vescovo di Grosseto alla sede Gay per incontrare gli omosessuali credenti. Poi successivamente è arrivata l'altra notizia che invece vedeva il vescovo fare marcia indietro. Lascio questo mio intervento in solidarietà con gli omosessuali dell'Arcigay, anche se l'articolo quì realizzato è molto ben fatto e rende bene l'idea delle rispettive posizioni.
Mi spiace solo una cosa, da cattolico. Che l'istituzione ecclesiastica si faccia ancora così condizionare dalle considerazioni negative su passi importanti importanti ed evangelici come quello tentato dal vescovo Agostinelli.
Vuol dire che ancora non c'è la serena convinzione e libertà di fare un gesto di fraternità con un mondo - quello omosessuale - che non è diverso da quello eterosessuale: non sono queste le caratteristiche che debbono dividere i credenti, ma semmai aiutarli a stare insieme proprio al di là di ciò per quel grande senso di libertà e di fraternità che Gesù Cristo ci ha testimoniato con la sua vita e che oggi il Vangelo continua a proporci e a farci meditare. Un cuore puro, come quello di Tonino Bello, ce lo racconta con estrema radicalità e spiritualità.
Quindi, cari omosessuali fratelli nella Fede in Gesù Cristo, non restate delusi da queste esperienze, l'umano è fragile e contraddittorio anche nelle persone di Chiesa e quel che conta è la vostra serenità interiore di fronte a Dio e di fronte al prossimo.
un caro saluto
Piero Cappelli
Piero Cappelli
|
|
