07-11-2008 | Il realismo del poeta inglese è molto interessante-ho presente i "Sonetti". Siamo agli antipodi del Dolcestilnovismo o del Petrarchismo (sp. rif. alla donna "aurata", bionda-aristocratica ecc.). Non è un caso che vi sia la dark lady? Però nel realismo si incontrano Dante (Commedia) e S. Trovo però S: più moderno, indubbiamente.
pol pol | 14-05-2007 | Vi prego di scusarmi, amici, del ritardo con cui intervengo. Per ringraziare Erminia, innanzitutto qui, pubblicamente, del suo prezioso contributo, e Antonio dell'interesse dimostrato con i commenti, della gentilezza manifestata con i saluti.
La scelta di Shakespeare è..come dire, prestigiosa, la lettura di Erminia perfettamente in linea con la sua capacità di dissenso, di rompere gli stereotipi, di rimettere sempre tutto in gioco da un'altra e indipendente angolazione.
Le informazioni ulteriori di lettura che ci dà del testo, le ipotesi di identificazione dell'autore affascinanti.
Grazie di cuore a entrambi.
A presto, Ali Alivento | 10-05-2007 | Cara Erminia
sapevo naturalmente del giovane amico mecenate ma le tue precisazioni e notizie ulteriori mi giungono nuove e preziose. Il triangolo amoroso, più in generale, è uno schema drammatico comune a tutte le epoche ma da ciascuna caricato di valenze diverse e storicamente determinate.
La poesia, come le arti in genere, non è impermeabile al contesto storico e culturale. Chissà se arriverà un epoca pacificata di 'famiglie allargate' o invece nuove stagioni per le famiglie tradizionali, magari depurate da incrostazioni e preconcetti. Io mi auguro che s'avverino entrambe le cose. Ma sto uscendo un po' dal seminato...
Antonio Antonio | 10-05-2007 | Caro Antonio, la donna shakesperiana è tanto libera da stereotipi da potere essere ambigua al punto da suggerire ogni ipotesi eccentrica.
In realtà, l’interpretazione convenzionale del triangolo amoroso vede Shakespeare “invaghito” del facoltoso amico, il terzo conte di Southampton, Henry Wriothesley, suo generoso mecenate, il cui affetto ricambiato gli viene rubato dalla tremenda “dark lady”, già amante del poeta, che inizia una relazione con il giovane biondo.
Il triangolo amoroso ha suscitato molte interpretazioni, alcune delle quali affascinanti: quella più oscura che avrebbe delle basi storiche tuttavia non accertate e che, in effetti, sotto il nome di Shakespeare si nascondesse il padre del Fair Youth, Edward de Vere, 17mo Conte di Oxford, che fino al 17mo sonetto incitava pertanto il figlio a sposarsi, coem padre preoccupato e premuroso. Il resto dei sonetti sarebbe dedicato da Edward de Vere alla Dark Lady, ovvero alla regina Elisabetta I, di cui il giovane biondo sarebbe stato il figlio illegittimo, partorito e lasciato in affidamento al padre. Questi sarebbe stato messo a tacere dalle autorità per ordine della regina e dunque costretto a perorare la causa della sua dinastia ovvero a documentarla per i posteri, attraverso lo pseudonimo “Shakespeare”.
un caro saluto erminia | 09-05-2007 | Shakeaspeare è scelta quantomai interessante e intrigante, da parte di Erminia; volevo solo ricordare la felice ambiguità dell'identità sessuale della persona amata. L'operazione di Shakeaspeare, che anticipa di certo più moderni mascheramenti, è giocata su sottilissimo filo e trova (parziale) spiegazione anche nei ruoli teatrali femminili notoriamente affidati, all'epoca, agli uomini.
Un saluto ad Erminia e Alivento
Antonio Antonio Fiori |
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