28-03-2007 | Caro Mazzoni,
Purtroppo ho visto anch’io le immagini che la TV ha trasmesso in alcuni servizi riguardanti il benessere degli animali allevati in Italia. Debbo dirti che la cosa mi ha procurato un certo “malessere” nonostante io provenga dal mondo “allevatoriale” e le finalità dell'allevare... le conosco abbastanza chiaramente.
Vedi, io non so se anche in Valtellina possano succedere cose simili a quelle viste in TV; posso solo dirti che da noi lo sfruttamento degli animali per la produzione del latte è meno ‘spinta’ rispetto alla pianura e ,di conseguenza, gli animali arrivano a ‘fine carriera’ in condizioni meno precarie. Tu queste cose le dovresti conoscere molto bene, anche per il lavoro che pratichi!
In conclusione debbo dirti che oggi ci sono Direttive Comunitarie molto severe per la tutela del benessere animale e l'impatto ambientale; purtroppo, non ci sono nei confronti delle ‘persone’, tant’è che sempre più siamo testimoni di servizi televisivi dove le condizioni di alcune popolazioni e la loro dignità umana risultano peggiori di quelle che conosciamo in campo zootecnico.
Cordialmente
CARDELIO PRUNERI | 11-03-2007 | Data la mia professione e interessandomi di questi problemi, ho ricevuto alcuni commenti all'articolo. Invito a scrivere la propria opinione direttamente al giornale. Personalmente ritengo che le tesi sostenute sono un po' estremiste. Credo che non tutte le aziende che allevano vacche da latte siano a questi livelli di sfruttamento. Da noi c'è ancora ad esempio la pratica dell'alpeggio, che è dura ma viva sia per le bestie che per le persone. Alfredo Mazzoni |
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