13-03-2007 | In questo testo, dedicato alla mostra di Rodari e all'analisi dell'autore, emergono temi interessanti. La fiaba vista come strumento di educazione dei grandi e non come semplice storia da leggere per divertire. Attraverso le fiabe si riescono a capire i malesseri delle società a cui esse appartengono. Gli autori attraverso la cretività, la fantasia riescono ad esprimere concetti molto profondi, ma allo stesso lasciano la libertà a colui che legge di poter a sua volta fantasticare e interpretare la lettura a suo piacimento. Vorrei concludere con la frase che più mi ha colpito, dato che nella società di oggi siamo lontani anni luce da tale motto!!!: “Tutti gli usi della parola a tutti” mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo"
Grazie e Saluti
Ale & Rossy Alessio e Rossana | 08-03-2007 | La lettura di quest’ultimo intervento della mia cara Professoressa Lanzetta, mi ha riportato indietro nel tempo. Sì, perché non solo i testi di Rodari hanno accompagnato la mia infanzia, ma è proprio su questi che, sotto l’attenta guida di mio nonno, ho imparato a leggere!
La facilità con cui permette all’infanzia di abbracciare un intero universo, fatto di buon senso, di democraticità, senza per questo dover sottostare alla logica dell’apprendimento, è ciò che negli anni a venire ho apprezzato in questo autore, i cui testi offrono infinite possibilità per una didattica vera, semplice, efficace, simpatica ma, soprattutto, la possibilità di una cultura non asservita, non dogmatizzata, non tradotta in stile senz’anima. Silvia Biancalani |
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