14-07-2014 | La ringrazio Patrizia, e prendo la sua vena strisciante di ironico sarcasmo nei miei riguardi come se fosse un complimento. Tuttavia desidero chiarire a Lei e a tutti gli eventuali lettori di questa pagina che l'argomento di tutta questa discussione non è sortito da un tentativo maldestro del sottoscritto per propagandare il fetish dei piedi o come Lei hai scritto la "adorazione" di questa parte del corpo, quasi si trattasse di un passatempo o un lavoro quotidiano...
Prima del piede o di una qualsiasi altra parte corporea viene la persona nella sua interezza, con i suoi caratteri spirituali prima che fisici, quindi con il suo profilo psicologico. Nel libro ho cercato proprio di affrontare le dinamiche psicologiche che stanno alla base di questo genere di passioni e "preferenze erotiche" per qualcuno, o "manie" e "perversioni" per qualcun'altro.
In effetti questa ricerca è stata un lungo cammino, che mi ha consentito di aprire un confronto con numerose persone, e dal quale ho appreso cose sorprendenti, che mai avrei potuto immaginare prima... quando si dice che la realtà supera la fantasia c'è qualcosa di vero.
Fortuna vuole che abbia incontrato una Donna nella mia vita con la quale esplorare e condividere aspetti importanti di queste passioni, fuori da pregiudizi o autolesionistici sensi di colpa per avere osato sperimentare un'assaggio di trasgressione.
Infine sono perfettamente d'accordo con Lei sulle questioni inerenti l'igiene e la salute, ma qui non abbiamo scoperto niente di nuovo! "Mens sana in corpore sano" scriveva Giovenale...e curare anche la salute e l'aspetto dei propri piedi, spesso tanto maltrattati, è già una buona base di partenza per "camminare in questo mondo".
Doctor R.
Doctor R. | 14-07-2014 | bene, spiegato tutto le auguro molto successo con le sue " adorazioni" e lungo cammino......sempre con piedi curati però! patrizia garofalo | 14-07-2014 | Il concetto di tabù può variare da cultura a cultura, e a seconda del contesto sociale in cui si affrontano determinate tematiche. Fatta questa premessa, è ovvio che non ci sono valide ragioni per inserire semrpe il "feticcio" piede oggettivamente dentro l'area dei tabù, e in questo mi trovo d'accordo con Lei. A cambiare le carte in tavola è tuttavia l'approccio che si può usare nell'affrontare un tema e il registro di linguaggio e immagini che si adottano nello sviscerarlo, anche nelle sue parti più nascoste e trasgressive. Parti che potrebbero urtare la sensibilità di persone non idonee o non preparate culturalmente ad affrontare questo genere di argomenti. Penso in particolare a bambini e adolescenti, ma anche a persone adulte che vivono il proprio erotismo e sessualità in maniera molto intima, omologata e tradizionale, tanto da rendere impossibile o vana una comunicazione di questo tipo.
Affermo tutto ciò con una valida cognizione di causa, perché l'atteggiamento generalizzato di chiusura verso i temi del mondo fetish e bdsm è tuttora un'oggettiva realtà da cui non si può fuggire. Le lascio immaginare quali implicazioni potrebbe comportare un "coming out" senza maschere nella vita di una comune persona, che però manifesta un lato "strano" della propria personalità erotica. La maschera diventa quasi una necessità irrinunciabile, una forma di tutela della propria persona e dignità, e allo stesso tempo un modo più indolore e meno condizionato di esporre temi intimi e in un certo senso anche borderline. Non sono la prima persona in assoluto ad avere scelto questa forma di esternazione, e in proposito La invito a conoscere uno scrittore che cela la sua vera identità sotto il nome di Ayzad (www.ayzad.com). La ringrazio per la Sua cortesia e disponibilità.
Cordialmente.
Doctor R.
Doctor R. | 13-07-2014 | la ringrazio dottor r. ma non sono interessata all'adorazione del piede e al feticismo in genere. Poichè molti testi sono usciti con queste tematiche che lei chiama tabù, e poichè lo scritto al quale richiamava il commento è del 2006, mi chiedevo il perchè " aver tanto coraggio" a scriverne e nessuno a firmarlo. Mantenedo il suo anonimato può chiarirlo qui, se crede. patrizia garofalo | 12-07-2014 | Gentile Patrizia Garofalo, non le riporto qui tutte le motivazioni per cui mi sono risoluto a scegliere un nome d'arte, ma se desidera proprio saperlo lo troverá scritto all'interno dell'introduzione del mio saggio, che per inciso é una lettura gratuita.
Se lo desidera puó farmene richiesta scrivendomi all'indirizzo e-mail del sito che ho indicato.
cordialmente
Doctor R. Doctor R. | 12-07-2014 | Dalla pubblicazione del 2006 chissà se avrà avuto successo!
ma lei è anonimo anche quando scrive saggi?
Gli opinionisti e gli scrittori almeno il nome lo usano! patrizia garofalo | 11-07-2014 | Finalmente sono sempre più frequenti gli opinionisti e gli scrittori che osano pubblicare qualcosa di interessante sui temi che coinvolgono la sfera dei tabù erotici e sessuali.
In maniera più modesta, ma forse più trasgressiva e borderline, anche il sottoscritto si è cimentato nella stesura di un saggio che indaga nei meandri del "foot fetish" inserito all'interno dei più ampli scenari fetish, femdom e bdsm.
Complimenti a Berarda Del Vecchio e tanta fortuna alla diffusione del suo libro.
Doctor R.
autore del saggio "Profumo di zoccoli"
http://doctorretifist.wordpress.com
Doctor R. |
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