03-10-2021 | E' così. Un caro saluto. g.r | 02-10-2021 | Esattamente: le opinioni sono il sale della critica civile e culturale! Personalmente, mi sono sempre impegnato per difenderle, anche quando sono lontane dalle mie. Detto questo, non sono un fan della scultura, ma vedo altrove discriminazione e intolleranza. Gli antichi rappresentavano senza vesti e nel fulgore della bellezza e del fascino perfino i loro amati dei e perfino nelle sedi cultuali. Ma ogni tempo ha occhi diversi che cercano di distinguere il bene e il male, secondo parametri culturali che non possono e forse non potranno mai essere univoci. Roberto Malini | 01-10-2021 | Anche chi chiede la rimozione della statua esprime un parere : si ritiene la figura scolpita ” diseducativa, sessista ed imbarazzante… in atteggiamento lascivo e provocante “.
In realtà la scultura nulla rievoca della donna fiera e coraggiosa o dei trecento patrioti morti della poesia di Luigi Mercantini.
Non si coglie pathos per la loro condizione di vita e di morte, si risalta soltanto un modello femminile stereotipato, convenzionale che rimanda al maschilismo.
Una donna lontanissima dalla fanciulla sensibile e ingenua, tipica contadina dell’800 che si spaccava la schiena nei campi.
Vivendo in un Paese democratico, tutti possono esprimere, liberamente, le proprie opinioni.
g.r. | 30-09-2021 | Hai scritto "a mio avviso", dunque hai espresso un parere. Credo che lo stesso Emanuele Stifano, autore della "Spigolatrice", apprezzerebbe il tuo punto di vista. Questo rapporto critico è la relazione più sana possibile fra il fruitore dell'opera d'arte e l'oggetto del suo - sempre legittimo - spassionato parere. Altra cosa sono le pretese di rimozione o anche distruzione della scultura. Roberto Malini | 29-09-2021 | certamente … “L’arte non è tenuta a rappresentare la realtà in modo filologico o storico, ma a REINTERPRETARLA.”
Nella statua in questione , a mio avviso, non c’è re-interpretazione, né commemorazione, ma soltanto DEFORMAZIONE
Si distorce la figura de ” la spigolatrice” di Luigi Mercantini, giovane donna dell’Ottocento animata da amor di Patria e dagli ideali risorgimentali .
Non è il nudo lo scandalo. Una cosa è rappresentare Venere sorgente dalle acque, un'altra raffigurare una popolana dell'Ottocento, immersa nel suo lavoro e nei suoi ingenui sogni.
Si è rappresentata senza veli la Libertà, o la Vittoria, o l'Italia o qualunque altra idea astratta, qui si trasferisce la protagonista di una lirica romantica in un simbolo di piacere, in abbigliamento sexy.
Non è moralismo, ma logica e soprattutto rispetto per i giovani eroi di Carlo Pisacane .
g.r. |
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