23-06-2020 | Cara Maria, da ciò che scrivi nella recensione si evince chiaramente che il saggio di Guidoni è un lavoro ponderato e valido,utile se si vuole ricostruire seriamente questo nostro Paese. Lo leggerò. Un caro saluto g. r | 22-06-2020 |
che l'esperienza Covid ci possa rendere tutti migliori, cara Giuseppina, credo sia una pia illusione di cui già si è accennato. e comunque lasciamoci almeno una possibilità.
sul libro di Armando Guidoni alcune considerazioni: l'opera non nasce in funzione e in conseguenza del Covid-19 - tra i peggiori effetti, ma non la causa, di una situazione globale tragicamente compromessa di cui sempre Guidoni si è fattivamente interessato, denunciando ma anche proponendo possibili rimedi - ma l'emergenza covid con il blocco di ogni attività ha certamente fornito l'occasione per la pubblicazione del libro.
la speranza di una rinascita che emerge dal testo pone in realtà una serie di condizioni - "è necessario…" - di una tale portata da rendere la speranza un sogno utopico, ma guai a non averne, faro indispensabile in tanta confusa oscurità. con un monito senza mezzi termini: "In questo 'attimo' della Storia affinché le cose tornino a funzionare, è necessario rischiare di perdere tutto".
maria | 21-06-2020 | Armando Guidoni nella sua opera apre alla speranza in una rinascita dopo la strage collettiva operata dal Covid 19.
Ci si augura davvero che l’umanità , avendo vissuto questo dramma, abbia compiuto un effettivo processo di maturazione e responsabilizzazione.
Tanto si è scritto e detto: che sanità pubblica è da preferire alla privata, che solidarietà deve sostituire l’ individualismo, che sarebbe ora di pensare a una sanità diffusa sul territorio e non chiudere ospedali e ridurre posti letto ( come purtroppo è avvenuto negli ultimi dieci anni ) , che ognuno si debba prendere le proprie responsabilità e non scaricare su altri i propri errori .
Si è detto persino che la pandemia ci ha reso tutti uguali. Niente di più falso, anzi ha ampliato e reso più visibili le disparità.
Tutti dicono e ripetono che necessita un’inversione di marcia .
MA ci stiamo preparando seriamente a riorganizzare la società in modo nuovo e inedito ?
Abbiamo notato come durante il lockdowen , con cieli senza aerei e strade senza auto, l’aria fosse più pulita, anche questa esperienza dovrebbe spingere per ri- programmare le priorità politiche, rinforzare le responsabilità individuali nei confronti dell’impatto che abbiamo sull'ambiente e magari, perché no, a non sottovalutare il lavoro degli scienziati, ecologi inclusi.
g.r |
|