Roberta De Horatis. Hic et nunc
L’infanzia, il gioco e l’amore ai tempi del “muro” | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 10 | 04-04-2020 | Gentile Maestra e dico gentile perchè è la gentilezza e non solo, la caratteristica che la contraddistingue di questi tempi. La sua capacità di calarsi nelle situazioni è una caratteristica speciale. Leggendo il suo scritto mi rendo conto che dice tante verità. Anche io, che ho sempre allontanato la tecnologia per dare spazio alle relazioni personali dando una notevole importanza al guardarsi negli occhi, oggi mi vedo sconfitta. Sconfitta ma grata di quanto abbiamo in questo momento. I suoi scritti e l\'aiuto che da ai nostri bambini e a noi è speciale. Voglio ringraziare lei come tante altre maestre che con abnegazione svolgono questo lavoro a distanza \"che distanza non è\". Tutto questo ci ingloba in un progetto \"di Vita\" che tra i banchi di scuola fino a ora, non si era affrontato...La situazione che stiamo vivendo non può non avere anche un impatto sui nostri bambini perche\' risentono delle nostre preoccupazioni e ansie, ma la leggerezza che portano le sue attività, fanno bene a tutta la famiglia. Questo corona virus ha mietuto tanta apprensione e non solo ma ha dato una grande lezione di vita... Anna Maura Guerriero | 31-03-2020 | Bravissima la tua devozione per il lavoro che svolgi e che hai coltivato va oltre ogni cosa... condivido pienamente tutto ciò sei una Maestra giovane ma come si suol dire di Altri Tempi... il tuo impegno e amore verso la bambini ti premia con il loro Amore.
Distanti Ma Uniti.... ANDRÀ TUTTO BENEEEE!!!! Patrizia Cianfanelli | 31-03-2020 | Gentile Maestra, condivido ogni singola parola. I bambini stanno vivendo un'esperienza unica e fare emergere le loro emozioni e la loro percezione dei fatti è fondamentale, anche per noi genitori. "Quale scopo ha allora il ruolo di una Insegnante della Scuola dell’Infanzia nella normalità dei tempi?" si chiede. Io me lo chiedo da un po'. Lei mi aiuta a trovare la tante risposte a questa domanda.
Grazie
Letizia Letizia | 31-03-2020 | Raccontare come vivono i bambini questo pezzo di storia, questa improvvisa “chiusura” col mondo, è davvero una perla preziosa.
Bambini della scuola dell’infanzia, a cui non viene “chiesto” di seguire delle lezioni a distanza, si ritrovano a trascorrere giornate senza più una scansione del tempo, quasi maniacale, senza i loro amichetti, i loro insegnanti, lo sport, gli incontri al parco...ma la continuità “umana” oltre che didattica della maestra li porta a prendere maggiore consapevolezza del momento vissuto, perché tutto resta, tutto contribuisce a “costruire” un uomo, una donna, ogni cosa vissuta sarà bagaglio della vita di ognuno.
I bambini sono speciali per la loro semplicità disarmante, arrivano dritti al cuore di tutto ciò che li circonda, percepiscono tutto, sopratutto La presenza continua di una maestra come Lei, che sa cogliere, raccogliere e prendersi cura anche della più piccola parte della loro “persona”, anche se a distanza e con dispositivi elettronici, e si sentono accompagnati in questo nuovo, seppur triste viaggio verso la distruzione della corona del Re virus. Grazie maestra Ro.
Grazia | 28-03-2020 | Brava Roberta condivido tutto il tuo scritto,hai avuto la capacità di fare luce al nostro MONDO dando una visione vera e giusta di quello che stiamo vivendo nella penombra del dramma di tutte le altre istituzioni scolastiche in questo momento di CATAPULTA della modalità di fare scuola;nel descrivere semplicemente quello che tante insegnante di scuola dell'infanzia si sono impegnate a fare sin dal primo momento senza nessun obbligo di programma da seguire da portare a termine ai fini di valutazione,ma solo per un bisogno di ricucire questo strappo forzato che abbiamo subito tutti della quotidianità,anche in quella che noi abbiamo con i nostri bambini,dettato dalla situazione creatasi.Sicuramente non ci sentiamo e non siamo come ben hai detto tu nell'esempio dei "GIULLARI"nell'intrattenerli giornalmente,ma bensì le fondamenta del mondo della scuola dove si affacciano i bambini,e dove si formano gli uomini e le donne di domani.Come ben descrivi "adesso qui e ora" mantenere questo contatto quotidiano con loro e con le loro famiglie sta'costruendo un rapporto ancora più forte e profondo, dato che la scuola non è solo dentro quattro muro,ma un cantiere in continua espansione di sentimenti e emozioni, infatti adesso ci siamo rinforzati risollevandoci l'anima e lo spirito di tutti noi giornalmente da tutto quello che si sta' vivendo e sentendo dai notiziari,con questi momenti di comunicazione che abbiamo con loro grazie anche alla collaborazione dei genitori.Il bello che tutto questo si è attuato senza che nessuno ci abbia dettato le modalità e fornito gli strumenti,ma soltanto con tanta professionalità,volontà e spontaneità consapevoli della delicata età dei nostri bambini,su cui si scrivono fiumi di libri e teorie pedagogiche con tutti i mezzi e strumenti possibili,poi al momento in cui si deve mettere in pratica tutto questo sapere le istituzioni come corrispondono?con bonus baby sitter e congedi hai genitori di 15 giorni.Certo non so' dove ci condurrà tutta questa situazione riguardo il nostro sistema nazionale e quello modiale,l'unica certezza è che noi ci siamo e ci saremo sempre per i nostri bambini e i loro genitori. Maria Carmela Romsno | 28-03-2020 | In questo articolo Roberta sei riuscita a dar voce a quello che una maestra vive in questi tempi in cui ci siamo ritrovate a interrompere un rapporto con i nostri piccoli un rapporto fatto di abbracci di emozioni di un loro stupore di fronte a una nuova esperienza....perché è questa l'età di cui noi ci occupiamo ...di bimbi nella fascia 0-6....e così senza perderci d'animo abbiamo cercato un modo per mantenere un contatto vivo con loro per trovare una via che in qualche modo dia loro ancora una volta la possibilità di esprimere i loro pensieri e le loro emozioni...e riuscire anche a dare loro voce in questi tempi dove tutto intorno a noi parla di questo virus...oggi la tecnologia ci aiuta molto...ma quello che ci accompagna a noi maestre educatrici in tutto quello che facciamo , è sempre la passione per il nostro lavoro e la ricerca continua del loro benessere e quindi oggi abbiamo trovato una via uno spazio di incontro ...così come domani che torneremo nelle aule e continueremo in questa ricerca ....dove loro sono sempre i protagonisti... Emanuela Virive | 28-03-2020 | Credo fermamente che educare i bambini alla comprensione di sé e del mondo nel rispetto di entrambi sia una missione. Le sue iniziative dimostrano la dedizione verso il suo lavoro e rendono possibile la concretizzazione dell'obiettivo educativo. Grazie! Vania | 28-03-2020 | Credo che questa sua iniziativa sia davvero opportuna. Sono pochi gli insegnanti della scuola dell’infanzia che si preoccupano davvero di come sia cambiata la vita di questi bambini nei tempi che corrono.
Molti credono che non sia importante dare ai bambini troppe spiegazioni “tanto non capiscono” invece questi piccoli lo avvertono ed è compito di un buon educatore guidare la conoscenza del bambino e anche i virus cattivi si possono sconfiggere!
Giulia betta | 28-03-2020 | So che tante sono le iniziative di didattica a distanza intraprese in questo momento il problema secondo me è che sono iniziative private e personali ma le istituzioni dove sono in questo momento? Se loro per primi considerano la scuola dell'infanzia un luogo di babysitting non possiamo pretendere che le altre persone la pensino diversamente. In queste occasioni serve una linea comune per tutti che non faccia distinzione di ordine o grado ma come al solito la scuola dell'infanzia viene trattata come serie B.
Perciò credo che non devono essere le insegnanti a dimostrare qlcosa ma le istituzioni a dimostrare che i suoi dipendenti sono in grado di operare in qlsiasi condizione, nelle aziende private è il dirigente a incentivare i suoi dipendenti e a porli nelle condizioni di lavorare anche a distanza con lo smartworking alle insegnanti chi lo riconosce? E nonostante questo ci sono tante insegnanti che portano avanti le loro idee e la loro professionalità senza chiedere riconoscimenti solo perché credono in ciò che fanno. Manuela Santucci | 28-03-2020 | Gentile maestra Roberta, complimenti per l’articolo, magari ce ne fossero di più come lei. I suoi bambini sono fortunati. Continui così, non ho mai visto niente del genere! Eleonora |
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