28-12-2018 | Lo scrittore russo F.Dostoevskij non fu certamente un teologo, eppure nei suoi romanzi leggiamo frasi talmente incisive che difficilmente si dimenticano ; le ha richiamate alla mia mente la nota di Vittorio Agnoletto.
Nel romanzo “I fratelli Karamazow “ la figura splendente di Zosima così parla della Sacra Scrittura :
“… Occorre solo un piccolo seme, un minuscolo seme che lo gettino nell'animo di un uomo semplice ed esso non morirà, ma vivrà nella sua anima per tutta la vita, resterà nascosto in lui tra le tenebre, tra il lezzo dei suoi peccati, come un puntino luminoso, come un sublime ammonimento .”
“ Il seme che non muore ” cresce anche in mezzo alle petraie e può far luce nelle tenebra della coscienza
Pina Rando | 28-12-2018 | Foreste da esplorare a 70 anni! Mi sembra di sognare. Carlo Forin | 28-12-2018 | ... un seme partorisce foreste... maria lanciotti | 27-12-2018 | Il webmaster ha associato insieme la tua riflessione col mio eme zir molto opportunamente. Io grido di gioia in questo buio politico. Ho trovato il continuum tra il sanscrito dei rgveda con l'eme gir zumero dopo 27 anni. Il misterioso soma de l'ardore è 'legato', -ma, al zu/su/so, alla sapienza. La tua è sapienza. Carlo Forin |
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