06-10-2018 | Roberto,
E resisto. E resisto... :)
maria | 06-10-2018 | Cara Pina Rando,
questa incolmabile distanza, in realtà, esprime il tuo desiderio insoddisfatto di ordine, che la buona educazione dei giovani passa a loro in un lancio nell'infinito che ti lascia insoddisfatta. Sbaglio? Il fatto è: una classe politica completamente inetta, soprattutto con gli ultimi arrivati. 70 anni di inosservanza dell'art. 49 della Costituzione: Ogni cittadino ha diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale. Non abbiamo ancora una legge sui partiti che disciplini il delitto politico (ovvero l'inosservanza di questa legge), il diritto regolamentato di associarsi (in modo non mafioso), il diritto di associarsi sindacalmente in modo pubblicistico. Beh, se qualcuno avrà il coraggio di costituire un altro partito che cominci con un regolamento attuativo di questi principi, il settantenne che scrive ne prenderà la tessera e concorrerà con un ruolo di controllo. Ciao. Carlo Forin | 05-10-2018 | Cara Pina, è verissimo: non è facile resistere! Eppure una resistenza è già in atto ed è fatta di sdegno, di voglia di cambiare e contemporaneamente di solidarietà, di amore. Ogni giorno mi càpita di incontrare i resistenti e sono donne, uomini, ragazzi che non si rassegnano all'odio né all'indifferenza. Imbracciano armi incorporee il cui legno è sentire, il cui acciaio è creare, i cui proiettili sono parole vere. Sinceramente non conosco la proporzione delle forze in campo e non potrei giurare che alla fine i "buoni" vinceranno, che la loro resistenza minimalista cambierà il mondo. Però resisto con loro. E resisto. E resisto... :) Roberto Malini | 05-10-2018 | Caro Roberto Malini,
in una società dominata dal cinismo e dalla logica del potere, l’innato concetto di Bene e di Male, sembra essere soffocato dall'interesse affaristico, dall'utile e tornaconto. E “ risvegliare le coscienze” per iniziare “una nuova resistenza “ come lei scrive, ritengo non sia facile proprio perché - ripeto - oggi domina il relativismo, l’individualismo, il disprezzo per l’altro .
“ Risvegliare le coscienze “… giustissimo !
Ma potrebbe rimanere un’utopia se alla soluzione del complesso problema non concorrano gli educatori (famiglia e scuola ) e i professionisti della Politica che attualmente, sinceramente, non vedo .
Vedo soltanto una incolmabile distanza tra la morale e la realtà .
Pina Rando | 04-10-2018 | Cara Pina Rando, è vero, un progetto di riaffermazione della cultura democratica dovrebbe essere la parte preparatoria dell'azione nonviolenta di resistenza. Vi è però anche una cultura innata della civiltà, che è presente in ogni essere umano fin dall'alba dei tempi e ci suggerisce due concetti molto semplici (anche se nel corso di secoli e millenni, li abbiamo resi complicati): cosa è bene e cosa è male. Se questa cultura, questa coscienza si risvegliasse, ecco, contemporaneamente, l'inizio della Resistenza... Roberto Malini | 01-10-2018 | Poichè Forin = Hurin, avvoltoio-aquila, ti ringrazio della precisazione. Purtroppo, sono tempi duri quando cascano ponti e si alzano muri, come ha detto il tuo concittadino Renzo Piano, capace di regalare il progetto per ricostruire il Morandi a Toninelli, che l'ha rifiutato e preferisce un ponte su cui si mangi. Si mangi in mezzo ai tir denaro pubblico. Carlo Forin | 30-09-2018 | Concordo , gentile Roberto Malini.
La nostra democrazia, come tante , non è perfetta e il “popolo “ spesso è causa delle proprie sofferenze. Una deriva autodistruttiva della democrazia ? Certamente soprattutto per mancanza da parte della maggioranza dei cittadini, di interesse per la politica nel senso più nobile della parola, cioè “ raggiungimento del bene comune “ e non “ politica “ come mezzo per appagare interessi individuali.
L’unico antidoto, come lei scrive, sarebbe “ una resistenza culturale non violenta”.
Si, ma prima dobbiamo realizzare” la cultura “ tra il popolo, cultura che, con molta evidenza, manca.
Pina Rando | 29-09-2018 | Vivo a cinque minuti (a piedi) dal ponte Morandi crollato. Il quartiere è in ginocchio e tutta Genova soffre le conseguenze della tragedia, che si aggiungono al dolore per le vittime del crollo. Subito dopo il terribile evento è stato un susseguirsi di visite sul luogo del disastro da parte di politici e autorità; ognuno a rassicurare i cittadini: "Lo Stato è presente...". Adesso è diverso... e si ha la sensazione del solito enorme giro di interessi e connivenze, di tanti occhi che guardano verso i tronconi del ponte con fame di avvoltoi (con rispetto per i preziosi uccelli saprofagi)... Roberto Malini | 27-09-2018 | recte:
Il genovese Gino Paoli ha fatto i soldi, è genovese, come Renzo Piano, l’architetto genovese più bravo del mondo. Può dare del cretino a Toninelli, che vuol rifare il ponte Morandi, dove si possa mangiare in mezzo ai Tir, in barba al progetto gratuito di Piano. Ecco, se ci saranno tanti capaci di dare dei cretini a chi comanda e fa cretinate, allora spererò anch’io nella democrazia dialogante. Carlo Forin | 27-09-2018 | La democrazia degli antichi romani distingue il senato dal popolo in SPQR.
La democrazia italiana, dal 4 marzo scorso, confonde il ‘senato’ col popolo.
Ed il popolo è più ignorante che mai. Questo è il nostro problema. Il ministro Tria è diventato l’ultima rocca assediata dai due pupi che si contendono la follia del popolo.
Il genovese Gino Paoli ha fatto i soldi, è genovese, come Renzo Piano, l’architetto genovese più bravo del mondo. Può dare del cretino a Toninelli, che vuol rifare il ponte Morandi, dove si possa mangiare in mezzo ai Tir. Ecco, se ci saranno tanti capaci di dare dei cretini a chi comanda e fa cretinate, allora spererò anch’io nella democrazia dialogante.
Carlo Forin |
|