11-05-2017 | Ciao, Carlo. Le luci ci sono. Sia quando il buio sembra troppo fitto sia quando chiudiamo gli occhi. Per non vedere o per vedere meglio, dentro di noi. Roberto Malini | 10-05-2017 | Io sono convinto che prevarranno alla fine. Godo che ci siano persone della tua sensibilità. Da quanto sto immerso nel popolo ne incontro tante. Tante piccole luci apriranno il buio. Ciao Roberto. Carlo Forin | 09-05-2017 | Il nostro appello alle istituzioni ha ricevuto alcune risposte ed è iniziato n dialogo che ci auguriamo possa aiutare una riflessione su un tema tanto delicato e importante. Il senatore Luigi Marino ha espresso parole positive verso l'iniziativa e verso l'impegno umanitario di EveryOne Group, ma nella sua email ha sostenuto le modifiche alla legge, rivolgendomi una domanda: "Nello specifico i deboli chi sono? ".
Ecco alcuni passi della mia risposta, che riassumono il mio pensiero sull'argomento:
“Debole e fragile è la vita stessa. Viviamo in un sistema di valori capovolti e a volte sembra che solidarietà, speranza, sensibilità e umanità appartengano al mondo delle illusioni. Tante voci gridano, affermano, definiscono - cercando di risuonare sempre più amplificate - nuove priorità per la civiltà umana, non più consapevoli che le piccole note e le piccole luci della verità sono ancora presenti dentro ogni essere umano, anche se circondate da una coltre di buio e da un clamore che sovrasta tutto".
"La verità - che in quest’epoca può apparire come strabismo o follia - è che non si deve uccidere. E risuona come un colpo di pistola contro il valore della vita stessa ogni ‘ma'. Deboli siamo noi, se crediamo di avere bisogno di una pistola per sentirci sicuri. Come ferro letale o anche solo come simbolo. Deboli siamo noi se non riusciamo ad esprimere, neanche intorno a noi, quanto sia necessario essere disarmati. E di quest’ultima debolezza, che è anche mia, mi rammarico. Spero che alla fine prevarranno civiltà e vita". Roberto Malini | 08-05-2017 | Io invece sono uno dei 4.423.426 elettori che votarono affermativamente per l'abolizione del porto d'armi nel referendum del 1981. E, malgrado la differente prevalente opzione della maggioranza (26.995.173 elettori) dell'epoca, sono tuttora di quell'idea.
L'odierna proposta di legge, d'ispirazione salviniana e se possibile ulteriormente peggiorata dal 'dibattito' parlamentare, è a mio modestissimo avviso del tutto vuota di contenuti rispetto al tema della sicurezza delle persone. Enea Sansi | 08-05-2017 | Io apprezzo la sensibilità di Roberto Malini sugli eccessi della legittima difesa. Tuttavia, questa volta sto dall'altra parte, ovvero con la difesa della vita in casa propria. Ciò che mi irrita nel legislatore è, prima di tutto, l'aver sfiorato il valore primario della libertà dell'uso della forza senza affrontare la disciplina della libertà di associazione (siamo ancora mafiosi perché l'art. 49 della Costituzione è ignorato), poi per l'ignoranza lessicale che Bartezzaghi ha fotografato con un 'ovvero', nella legge privo dell'ambiguità che lascia al giudice tutto il compito di arrangiarsi a distinguere il delitto dal diritto. Carlo Forin |
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