30-01-2017 | Condivido lo scritto della Rando che manifesta la profondità , la sensibilità del suo sentire ed insieme l'acuto realismo con cui analizza gli eventi. Non basta commemorare " il giorno della Memoria " e poi voltare pagina. La memoria della Shoah non deve esaurirsi nella condanna contingente di quel momento storico,ma deve diventare impegno ed intima consapevolezza per una riflessione critica del presente,in cui, come la Rando ha ben puntualizzato, serpeggia ancora l'odio che esplode con diffuse forme di violenza ed intolleranza. Ma l'uomo è sordo agli insegnamenti e ai messaggi della Storia; non gli interessa riflettere sul passato , vive esclusivamente la dimensione del presente, invischiato com'è nei lacci del tornaconto personale, del potere, dell'arrivismo, del "tutto e subito". E molti giovani hanno difficoltà a connettere la dimensione "dominante" del presente con il passato di cui non hanno consapevolezza. Il razzismo, le varie forme di violenza esisteranno sempre. Ciò che non deve ripetersi è l'inerzia della società, il disinteresse, l'indifferenza che, di fatto, lasciano via libera alla violenza. E' questo è il messaggio da trasmettere ai giovani. Il male, le follie umane si possono combattere educando le giovani generazioni a valutare e criticare il presente nella piena consapevolezza del passato. La nota di riflessione di Giuseppina Rando ci consente di " Ascoltare, meditare, e sperare che la Storia sia davvero Maestra di vita " Zina D'Amico |
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