20-07-2017 | AMU l'anonimo. Amo la Redazione capace di dialogare col nulla. Amo il nulla perché mi pone il problema dell'esistenza. Di me, di AMU, di Tellusfolio, di chi legge senza dialogare -legittimo anche questo-, di chi si commuove e non ha il cuore di pietra. Vi amo tutti, insomma! Carlo Forin | 27-04-2017 | Caro anonimo Domal,
converrà, intanto, che non è agevole intrattenere un dialogo con un interlocutore senza volto.
Il precedente suo commento non ha avuto pubblicazione perché, pretestuoso e gratuito attacco personale (che, quando lo si voglia fare, crediamo converrà debba necessariamente escludere la forma anonima), conteneva semplicemente un concentrato di inesattezze che avrebbe richiesto una dettagliata, quanto noiosa, smentita. Ove avesse lasciato un recapito, la direzione avrebbe come d’abitudine provveduto a fornirle tempestivamente questa spiegazione.
La poesia cui si riferisce è rimasta esposta in Prima pagina come la media di tutte le altre. Ove lo fosse stata qualche giorno di più, vedrà che farà media con altre della stessa autrice che lo sono state soltanto per un giorno o due. Del resto, grazie alla ‘morfologia del paesaggio’ del giornale che dichiara di gradire, ogni lavoro pubblicato è sempre agevolmente reperibile attraverso gli indici di sezione etc.
Il vaglio dei commenti viene effettuato dalla redazione, come riportato in nota al form di inserimento, e in ogni caso mai dall’autore del post cui si riferiscono, nemmeno quando si tratti di un collaboratore del giornale. Ci spiace quindi deluderla, ma il commento inserito dalla prof. Sandra Chistolini il 20 aprile non può essere una ‘risposta indiretta alla sua richiesta di spiegazioni’, semplicemente perché non ne è mai venuta a conoscenza. Non l’ha mai incuriosita, invece, la comparsa di commenti (sempre anonimi come il suo) a diversi... anni (e non ‘giorni’, come denuncia scandalizzato qui) dalla scomparsa del relativo post dalla prima pagina?
Se non fosse morbosamente concentrato su Patrizia Garofalo, potrebbe agevolmente scoprire che non soltanto ‘oltre il 90%’ dei ‘prodotti e confezioni’ della Bottega letteraria, ma anche di tutti gli altri post della rivista ‘non ricevono commenti’. È una scelta editoriale. Che, francamente, riteniamo migliore di quella dei pluri-eteronimi che... dialogano fra loro stessi (esperienza che pure abbiamo conosciuto, come forse ricorderà, nella storia del giornale).
Sulla critica e interpretazione della poesia, ci creda, vi sono trattati molto più interessanti e qualificati del suo.
Un saluto cordiale, attento navigato lettore. la Direzione di Tf | 26-04-2017 |
Caro Direttore,
da quando ho scoperto il suo giornale, ho preso a consultarlo quotidianamente, gradendo soprattutto la sua topologia, cioè l'ordine, l'organizzazione, la ricchezza e la chiarezza delle diverse sezioni.
Ero deciso a sottoscrivere l'abbonamento come sostenitore.
Ma non è un caso se ora, avendo cambiato idea, scrivo a lei scegliendo questo suo articolo, in cui brilla nel titolo e nel contenuto, il concetto molto bello e invitante di giornale libertario che ospita anche idee diverse dalle proprie "luogo di discussione", a tal punto da avere una pagina interamente dedicata agli interventi dei lettori.
Il motivo del mio cambio di idea, condiviso da amici e familiari che ho consultato, è molto grave. Abbiamo le prove che il tanto reclamizzato dialogo tra e con i lettori, è gestito in modo assai poco libertario e dialogante. Per essere più chiari: cestinate gli interventi anche educati, come il mio ultimo e probabilmente questo, che criticano uno scritto, e pubblicate gli sbrodolamenti elogiativi. Abbiamo le prove che, almeno per la posta che riguarda Patrizia Garofalo, fate così.
Una ventina di giorni fa lessi, in prima pagina, una poesia che non riuscivo a capire. Né il succo, né le espressioni singole. Nonostante l'avessi riletta ogni giorno, e rimanesse in prima pagina una settimana o più a differenza di altre che sparivano dopo due o tre giorni, non ho memorizzato neanche il titolo. Ricordo solo il nome dell'autrice: Patrizia Garofalo. Della poesia ricordo solo che nominava l'arancia. Ho segnalato il testo a insegnanti di lettere mie amiche e a insegnati di lettere amiche di mia moglie. Niente! Nessuna riusciva a darne un'interpretazione.
Sinceramente incuriosito, ho chiesto lumi all'autrice usando, le garantisco, un linguaggio rispettoso. A meno che, per l'autrice, sia irrispettoso il solo far domande sul significato.
La mia lettera è stata cestinata, non so se da lei o dall'autrice. E' questo un bell'esempio del "dialogo" in cui si parla in questo articolo, caro Direttore.
Meravigliato da tale comportamento, ho fatto una piccola ricerca sul suo giornale, sulla presenza della Garofalo sui numerosissimi articoli, poesie, interventi nell'area destinata ai lettori.
Oltre il 90% delle poesie della Garofalo non ha alcun commento. Le poche che ne hanno qualcuno, esprimono solo elogi.
Previsione banalmente effettuata e subito verificata: a scoppio ritardato, a diversi giorni dalla scomparsa della poesia dalla prima pagina, forse risposta indiretta alla mia richiesta di spiegazioni, arriva un commento, ovviamente elogiativo e con tanto di spiegazione, alla poesia dell'arancia. Spiegazione, mi scusi, che nessun critico letterario scriverebbe su un testo di poesia contemporanea, adottato per le scuole. Almeno la critica dovrebbe essere comprensibile.
Proporrò a qualche collega di lettere di effettuare un test, dando come tema poesie e commento da interpretare. Se volete, vi comunicherò il risultato. Ovviamente con tanto di nome, cognome dell'insegnante e informazioni sulla classe Una terza liceo classico.....
Che conclusione trarrebbe lei?
Stride che un giornale che si presenta come libertario, applichi una censura così ... infantile. E poi, che senso ha scrivere in continuazione poesie con rarissimi apprezzamenti e su cui nessuno, dico nessuno, chiede delucidazioni o addirittura si permette di affermare di non apprezzare? Nemmeno le due o tre persone con cui la Garofalo scambia in continuazione iperbolici complimenti... . Il famoso do ut des (o "complimenti di scambio") ...
Spero che questa non sembri irriguardosa. La prego di tenere nella giusta considerazione che non piace dedicare un po' del proprio tempo a scrivere lettere educate ed essere trattati come scocciatori da non degnare di risposta. Spero, quindi, che anche questa non venga giudicata, chissà perché, impubblicabile.
Non scrivo il mio indirizzo privato volendo, se ritenuta opportuna, una risposta pubblica.
Cordiali saluti e grazie. Domal
domal | 06-04-2017 | Ogni lettore che si sente libero ed è soddisfatto di Tellus-folio può alleggerire il portafoglio solo per continuare senza solitudine. Carlo Forin | 03-01-2017 | Viva approvazione al lavoro del direttore Enea Sansi .
Da giornalista “nato “ e da professionista, ( non retribuito ! ) con largo dispendio di tempo e dedizione, continua a mantenere in vita Tellusfolio , rivista telematica che offre al lettore informazione qualificata su una varietà di temi che spaziano dalla politica all'antropologia dalla letteratura alle arti e tutto fuori da vincoli di tipo ideologico, religioso o appartenenza etnica.
Mi auguro , pertanto, che le adesioni o donazioni siano tante e nessuno ci si serva di questo sito solo per ottenere
“ visibilità “ senza cogliere lo spirito dettato dalla passione e dal piacere di diffondere cultura.
Chi crede alla validità di tale progetto e vuole tenerlo in vita non deve fare altro che dare il proprio sostegno economico. Grazie.
Giuseppina Rando | 13-12-2016 | Dialogo e libero pensiero sono garanzie che caratterizzano la direzione di TF rendendo piacevoli e costruttivi incontri e anche scontri su molti argomenti. Doni rari, a mio avviso, da curare e custodire nel vicendevole rapporto tra TF e lettore, tra collaboratori, tra amici. In una casa serenamente vivace “viversi accanto” è stimolante. Quanto alla cifra dell'abbonamento, per quanto mi riguarda è un piccolissimo grazie rispetto a quanto ho ricevuto. patrizia garofalo | 09-12-2016 | Copie tutte con dedica!
Lunga vita a voi Barbarah Guglielmana |
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