26-07-2016 | Ringrazio il direttore Enea Sansi di avere postato questo interessante testo di Donatella Bisutti la cui lettura invita i poeti a riflettere sulla funzione e sul fine della Poesia.
Personalmente trovo che il punto più importante sta .. “nell’affermare che “compito della Poesia è quello di esprimere l’ineffabile “. Che cos’è l’ineffabile? “.
A tal proposito Giorgio Linguaglossa commenta :…. se noi abbiamo coscienza di questa realtà ... se poniamo questo assunto, ecco che, con un colpo solo, cancelliamo dalla poesia italiana contemporanea il 99,9% di ciò che è stato stampato e veicolato come «poesia». Questo mi sembra un punto importante. Un punto di non ritorno. Tutto sta a capire che cosa sia questo misterioso «ineffabile». Allora, il problema si sposta, dobbiamo indagare questa cosa «nascosta» che non appare, non affiora alla superficie del nostro linguaggio. È qui che la poesia si presenta come l'unico strumento che ci consente questa discesa nel «profondo», a quel «sottosuolo del sottosuolo», come è stato definito da Severino, a quelll'inconscio che sta sotto l'inconscio e che non è possibile sondare in altri modi che non siano quelli della poesia. Mi sembra questo il punto centrale del Manifesto di Donatella Bisutti. È da qui, se siamo tutti d'accordo, che dobbiamo ricominciare a pensare, a poetare, a vivere e a guardare a quello che chiamiamo «realtà».
Questo ( mi sia concesso di ricordare ! ) è - da anni- il lavoro della Rivista Anterem diretta da Flavio Ermini il quale nei suoi editoriali non manca di sottolineare come “.. l’”essere” e l’”esistere” indivisi nel loro comune compito restano reciprocamente distinti “ ( Anterem , editoriale,n. 89 ).
Il lato umbratile della realtà e dell’essere , essendo invisibile, non può apparirci nella sua assoluta Verità,e… in conseguenza, spetta alla parola poetica il compito di rappresentare il lato
“ ineffabile “ nascosto nell’essenza dell’io e della realtà ( phisis ) in cui viviamo
Giuseppina Rando |
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