Mobilitiamoci tutti per difendere Luigi Tosti
Sosteniamo il giudice Luigi Tosti inviando un messaggio al Presidente della Repubblica Napolitano e al Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura
 
Commenti presenti : 5 In questa pagina : da 1 a 5
   22-11-2006
Infatti, Carlo, un giudice deve amministrare la giustizia ‘tout court’ (esiste davvero?), ma però quella ‘terrena’ (terrestre, direi meglio) e non quella ‘ultra…’. Mi spieghi allora perché quando io vado in un’aula di giustizia (e m’è capitato, sai. Come mi è capitato!), per rispondere della supposta inosservanza di leggi dello Stato (e non di quelle affidate a Mosè), debba trovarmi di fronte, magari imponente proprio sopra il giudice che mi ascolta o che sentenzia, un crocifisso e non – se proprio ne serve uno – un ‘simbolo’ dello Stato?
Il giudice Tosti, poi, non mi sembra che ‘stia male’ e nemmeno, mi risulta, proponga di sostituire il crocifisso con il simbolo dell’UAAR. A me, francamente, pare invece molto più equilibrato di altri e, oltretutto, (e questa è la nonviolenza, di cui parli a proposito di ‘Europa’, le cui radici mi appaiono ben più ‘profonde’ di quelle che tu reclami) disposto ad accogliere e sopportare dignitosamente le conseguenze delle sue azioni. – Quanti altri lo sono? (non solo fra i giudici, beninteso).
Stammi bene.

Enea Sansi   
 
   21-11-2006
Ho letto, caro Enea. Mi dispiace che abbia piantato ‘sto chiodo, e che vada incontro a provvedimenti così punitivi –in un mondo altrimenti così buono con ogni porcheria-; il rigore col quale viene trattato mi pare però direttamente proporzionale all’energia che ha creduto di concentrare sulla sua causa.
Non mi pare che un giudice debba amministrare la sua giustizia, ma la giustizia tout court, che può contenere il rispetto di simboli di culto prevalenti.
Mi è stato detto che non c’è alcuna relazione con le scuole francesi, che li hanno tolti. No?
Pare proprio di sì, invece. L’anonimia da ogni simbolo religioso è la soluzione prospettata!
Dubito moltissimo che un giudice che sta male se non può mettere il simbolo UAAR a fianco del crocefisso sia un giudice equilibrato. E' meglio che cambi mestiere.

Carlo Forin   
 
   21-11-2006
A parte le tue buone ragioni (convengo che la difesa, qui, non è particolarmente convincente) e il suggerimento di A. Della Bosca (al quale mi associo), perché - caro Forin - non provi a documentarti un po' sul caso del giudice Luigi Tosti? Non perché debba necessariamente "mobilitarti", ma potresti tu stesso vedere che, nel suo caso, la scuola non c'entra. E forse nemmeno i Francesi...
Enea Sansi   
 
   21-11-2006
Forin, lei è certamente una persona intelligente.
Possibile, allora, che rileggendo il suo commento sul giudice Tosti non noti un qualcosa di stonato?
Tutti i diritti ad alcuni e ad altri poco o nulla.
Saluti.
Andrea Della Bosca   
 
   21-11-2006
Non mi mobiliterò per difendere Luigi Tosti, il povero Cristo che vuol togliere l'immagine di Cristo, il povero -questo sì- dalle scuole.
Sono contento che questo articolo appaia fianco al mio, Europa orfana, perchè il portale Tellus mostra così il suo gusto per la libertà ed io mostro il mio dissenso in modo leggero. Una libertà di pensiero senza limiti di espressione. E' ben chiaro che una volta espressa questa libertà deve venir responsabilmente difesa senza offendere quella degli altri.
La nostra Costituzione garantisce la libertà di culto e di non culto; non impone alla maggioranza di nascondere il proprio culto e ,quindi, non obbliga a togliere l'immagine di Cristo.
Il povero Cristo Tosti viene difeso in modo poco convincente.
In Francia hanno fatto legge il divieto di mostrare a scuola simboli religiosi e vietano alle islamiche di portare il velo e alle cristiane e ai cristiani di portare anche una piccola croce al collo. Questo divieto a me fa ridere. Mentre sono d'accordo che le donne che nascondono il proprio viso facciano un illecito civile, perchè nascondono la propria identità giusto come fanno i banditi che svaligiano una banca, non sono d'accordo sul fatto che Stato laico vada inteso con Stato che nega l'espressione pubblica di segni religiosi.
E' passato poco più di un anno dal referendum laico sulla vita, perso 3 a 1 dai promotori del referendum. Si è fatta una riflessione democratica sull'opportunità di quel referendum? No, si è concluso dai promotori che gli Italiani sono un popolo bue menato dall'oscurantismo della Chiesa clericale.
Credo che il laicismo sia una buona cosa nel pensiero, che la laicità sia una buona cosa nel comportamento. Il laicismo nel comportamento può far sorridere, come questa campagna per il povero Cristo Tosti, offensiva per chi crede in Cristo Dio.
Carlo Forin   
 

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