22-11-2006 | Sottoscrivo il tuo suggerimento positivo. Se questa tua eticità fosse prevalente non dovremmo aspettare molto per averne la norma attuativa.
Noi orfani non siamo personaggi disprezzabili. Solo, siamo messi nella condizione di dover riscoprire con fatica la nostra identità non scritta. Carlo Forin | 22-11-2006 | Difendiamo con l'arma più forte, cioè l'assunzione di responsabilità e la testimonianza, ciò in cui crediamo: per quel che mi riguarda inizierei dalla "vecchia" e totalmente inattuata Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Dobbiamo stare a discutere se sia opportuno o meno inserire nella nuova costituzione europea qualche rimando alle nostre radici cristiane? Sono davvero questi i problemi importanti, oppure vogliamo credere che lo siano? Quello che volevo dire, senza bisogno di traduzioni, è che dovremmo iniziare a pensare a valorizzare le differenze e testimoniare con forza e con le armi della non violenza ciò in cui crediamo.
Inseriamo nella costituzione europea che non possiamo importare nell'UE beni da paesi in cui non sono riconoscuiti i fondamentali diritti della persona, lo riterrei un segnale un po' più forte di valorizzazoine dell'identità e delle conquiste sociali di cui andiamo fieri.
Lancelot | 22-11-2006 | Ho usato la parola armi, pur essendo un pacifista estremo, convinto di non poter persuadere sul piano religioso -le scelte di fede sono affar tuo-, ma stando sulla logica.
Volete verificare che cosa pensino i ragazzacci di Google sull'efficacia delle armi di Bush, che pur ne detiene metà di tutte quelle che sono al mondo? Digitate 'failure'. Carlo Forin | 22-11-2006 | Traduco la tua opinione: difendiamo moralmente con armi deboli gli stessi principi morali che potremmo difendere con armi forti. Siamo sicuri, in questo modo, che, armi deboli contro armi forti, saremo sommersi (detto in modo umano).
Come puoi vedere, tengo il dialogo sul piano etico, morale...e da sociologo: si è mai vista una società agnostica vincere su di una credente? Carlo Forin | 22-11-2006 | Non dovremmo preoccuparci così tanto delle radici cristiane comuni alla vecchia Europa, che dopotutto possono benissimo essere mantenute e valorizzate senza bisogno di occupare pagine sulla nascente costituzione, ma dovremmo invece preoccuparci di difendere e sottolineare diritti eticamente (e non moralmente) riconosciuti come irrinunciabili. Così il beneficio che potrebbe trarre la Turchia dall'ingrsso in Europa sarebbe a vantaggio di tutti i turchi, indipendentemente dal loro credo religioso.
Lo stesso tipo di atteggiamento potrebbe essere attuato nei confronti dei paesi con cui l'Europa mantiene stretti rapporti d'affari, fregandosene beatamente delle sistematiche violazioni dei più elementari diritti umani di cui tutti siamo a conoscenza (Cina su tutti).
Bye bye. Lancelot |
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