Giuliano Ghilotti. Pietro Paci, il giudice “irreprensibile”. Ma nel 2011, per esempio... | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 2 | 23-11-2015 | Quando leggo che un giudice, descritto come “irreprensibile”, si trova rinchiuso nel carcere di San Vittore ,( a prescindere dalla sua colpevolezza o innocenza ) mi torna in mente la famosa frase che il poeta latino Giovenale ci ha lasciato in una delle sue Satire : “quis custodiet ipsos custodes ?” dubitando ovviamente sulla correttezza di chi amministra la Legge.
Simile dubbio era già stato posto da Platone nella Repubblica, ove il filosofo , illustrando il modello ideale di società, si mostra perplesso quando si chiede : “ Chi proteggerà i governati dai governanti ? Chi garantirà l’irreprensibilità di chi gestisce il Potere e la Giustizia ?
Sono trascorsi millenni… ma i dubbi sussistono e.. anche se oggi nelle democrazie pluraliste esistono organi di controllo, non è raro il caso di clamorosi “errori giudiziari” .
Per di più le infinite discussioni sull'esercizio della giustizia portano o.. verso una giustizia vilipesa e minacciata dal potere o verso una giustizia arrogante e prepotente.
“Fare diventare giusto ciò che forte “ è una amara realtà che costantemente si è replicata nei secoli.
Quando la coscienza si offusca , si smarrisce la moralità e perde il senso vero della Giustizia.
Ricordo infine che A. Manzoni nei Promessi Sposi osservava : “ … tutti coloro che, in qualunque modo fanno torto altrui sono rei non solo del male che commettono, ma anche del danno che recano agli animi degli offesi “ .
Giuseppina Rando | 21-11-2015 | Giudici eletti, uomini di legge
noi che danziam nei vostri sogni ancora
siamo l\'umano desolato gregge
di chi morì con il nodo alla gola
Quanti innocenti all\'orrenda agonia
votaste decidendone la sorte
e quanto giusta pensate che sia
una sentenza che decreta morte ?
da Fabrizio De Andrè recitativo il cantico dei drogati
patrizia garofalo |
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