27-05-2015 | perdonare il mio fratello? con Dio o senza Dio, con quale autorità (se non legittimata) si può assolvere o condannare? maria lanciotti | 17-05-2015 | Il commento di Salvatore Giuffrida evidenzia conoscenza del " nuovo realismo " . Condivido le sue riflessioni. Giuseppina Rando | 17-05-2015 | Mio fratello lo perdonerò lo stesso e alla vita crederò comunque anche senza Dio! patrizia garofalo | 16-05-2015 | La realtà in sé stessa potrebbe non costituire qualcosa in favore della quale abbia un senso schierarsi.
Ha piuttosto senso prendere le difese di una certa visione della realtà o di quella opposta.
Che la realtà esista è evidente a tutti; la realtà non ha bisogno di difensori poiché non può avere detrattori.
E' il giudizio sulla realtà a destare le più importanti questioni, al punto da essere queste questioni pi importanti della realtà.
Questioni che certe volte non hanno una vera e propria realtà sottostante, né hanno una sola realtà:
- esiste un Dio?
- da e fino a quando un essere vivente appartenente alla specie umana ha dignità di persona?
- quali sono i limiti della mia libertà?
Interrogativi come questi eccedono qualsivoglia realtà nel senso che ne richiedono una specifica rappresentazione.
Ogni risposta di tipo pratico (qualsivoglia scelta di merito) costruisce una realtà visto che la realtà non dà risposte a questi interrogativi.
Se Dio esiste allora perdonerò il mio fratello.
Se un embrione è una persona non lo sopprimerò e condannerò chi lo fa.
Se anche gli animali hanno il mio stesso diritto alla vita non mangerò più carne.
Nel nostro agire, nelle scelte grandi e piccole, individuali e collettive, siamo soliti sostituire alla realtà in quanto tale, la sua importanza (salienza) che ci fa dire se e in che misura questa realtà è malvagia, ingombrante, maleducata … oppure mirabile, maestosa, sublime. Salvatore Giuffrida | 16-05-2015 | “torna “… la realtà… ( ammesso che qualche volta sia andata via… ! ) … e , come se non bastasse la fatica di viverla… adesso impegna anche il nostro intelletto e… ci fa discutere…
In filosofia la realtà viene chiamata “ realismo “ perché è appunto il risultato di ricerche, riflessioni, dibattiti. E sul realismo, oggi , filosofi o “ se-dicenti “ tali scrivono e discutono.
Verità e realtà, relativismo e dogmatismo, nichilismo e scetticismo sono in effetti argomenti che in ogni epoca hanno coinvolto il pensiero di filosofi che hanno elaborato “ teorie “ comunque e sempre discutibili.
Resta, a mio avviso, un punto fermo : sulla verità , tema cardine attorno al quale girano tutti gli altri, si può discutere all’infinito, ma non si può definire.
La verità è sempre una parte della realtà, non può essere rappresentata in schemi e richiede strumenti logici diversificati. La verità resta qualcosa di molto più profondo, non si ferma alle facoltà sensibili, anzi, nei suoi meandri cerca di trascenderla per conoscere le cose , i fatti e la realtà nella loro essenza.
E’ solo una mia opinione e…non sono filosofa !
Giuseppina Rando |
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