09-03-2015 | I figli dei Rom
di Ernesto Rossi
Milano, 9 marzo 2015. Ernesto Rossi, presidente dell'Associazione ApertaMente di Buccinasco (MI), commenta l'articolo di Roberto Malini "Festa della donna. Un pensiero alle Romnì", sulla pagina Facebook dell'autore:
"A Triboniano ho incontrato donne, cui erano stati rubati i figli molti anni prima. E ancora ne piangevano, non avendo più saputo nulla di loro. Un'infamia che dovrebbe bruciare per sempre su legislatori, magistratura, istituzioni, assistenti pseudosociali, uomini e persino donne in divisa: inventori, gestori, esecutori di atti vergognosi e feroci, dettati da ignoranza e pregiudizio. Senza nessuna disponibilità a capire, che è il delitto più grande. Pertò... però gli zingari rubano i bambini, vero?".
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http://www.tellusfolio.it/index.php… Roberto Malini | 08-03-2015 | grazie roberto, ricordo della vicenda di pesaro..adesso ricordo bene.........grazie patrizia garofalo | 08-03-2015 | Cara Patrizia, è finita male, come sempre quando le autorità decidono di cacciare via i poveri e i perseguitati: http://www.everyonegroup.com/it/everyone/mainpage/entries/2009/6/1_La_fabbrica_della_morte.html . La ragazza caduta a terra ha perduto il bimbo che aspettava, a causa del terrore provato durante l'irruzione. Un'altra giovane donna ha a propria volta, purtroppo, perso il bambino in grembo. Da parte nostra, abbiamo messo in atto un diversivo, insieme ad alcune Romnì e siamo riusciti ad evitare la sottrazione dei bambini, prima alla comunità descritta nell'articolo e poche ore dopo a una seconda comunità Rom romena, sempre a Pesaro. Le donne sono fuggite con i bimbi e si sono nascoste in diversi punti della città. Noi siamo sempre rimasti in contatto con loro, via cellulare. La sera abbiamo provveduto a inviare loro furgoni, auto e taxi, per spostarle in un'altra città (le autorità presidiavano la stazione ferroviaria) e da lì aiutarle a raggiungere altre regioni italiane, la Romania o altre nazioni, dove potevano contare su parenti. Oltre ai nove bambini nella fabbrica, ve ne erano altri 15 nel secondo insediamento: avvertite per tempo, le Romnì hanno evitato anche a loro di finire in comunità. Le famiglie sono rimaste unite, ma sono state costrette a un esodo drammatico. Gli attivisti di EveryOne Group hanno investito nell'opera di sostegno alle famiglie in fuga ogni risparmio, ogni risorsa che possedevano (per gli spostamenti, i viaggi e le prime necessità nelle nuove città) e provo ancora un grande orgoglio di averli come amici, come fratelli. Roberto Malini | 08-03-2015 | ma poi come è finita la sciagurata storia di quell'anno? patrizia garofalo |
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