10-01-2015 | Sei magnifica Federica , grazie; interessante ed esaustivo il commento del Professore Enrico Marco Cipollini marina albalustro | 10-01-2015 | E’ molto difficile per me commentare questa poesia, Federica, senza lasciarsi travolgere dall’onda emozionale che i dolorosi fatti di Parigi provocano.
Ovviamente anche da parte mia ferma e totale condanna per tutti gli atti di terrorismo, di violenza fisica ovunque avvengano in questo piccolo e deformato mondo.
Ma tutto quel che accade ci conduce inevitabilmente a riflessioni più o meno profonde e all’amara consapevolezza che questi mostri imbevuti di fanatismo sono stati creati a tavolino da menti diaboliche che nulla hanno a che vedere con l’umano.
Creati a tavolino, dicevo, in luoghi dove non abita alcuna cosiddetta religione, alibi perfetto per “nascondere” ben altri interessi dettati dall’avidità dell’imperialismo economico di universale.
Non voglio addentrarmi oltre nel spiegare il mio pensiero, che non risente affatto di un terrorismo psicologico ben ideato per impaurire e intimidire .
Posso solo dire che la tua bella poesia, puntuale nella sua disamina interiore, fa intravedere un po’ di bellezza dove c’è solo orrore.
Grazie!!
lucrezia abbrescia | 10-01-2015 | La tua poesia Federica Bonzi mi apre a tante riflessioni su fatti di cronaca recentemente avvenuti, ma sarò stringata... Probabilmente molti di noi non conoscevano nemmeno l’esistenza del periodico francese Charlie Hebdo prima di questi giorni. Eppure la notizia ci ha lasciato sconvolti. Uccidere, e uccidere in questo modo e per questi motivi, sembra quasi impossibile. Morire, morire in questo modo e per questi motivi, è semplicemente assurdo, orribile ed insopportabile.
Sconvolge il pensiero di poter morire per una vignetta con l’accusa di esserti battuto con tutte le tue forze per la libertà di espressione: per la libertà e basta,mi viene da dire.
Non ci voglio e non ci posso credere! Perché è davvero troppo difficile accorgersi di cosa possa essere capace un individuo in nome…in nome di cosa? Del niente. Davvero non riesco a crederci, come donna, come essere umano. daria |
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