| 17-08-2014 |
Dopo aver chiarito la significanza di questa pagina, nessuno può permettersi di entrare nell'intimità di un diario personale del quale Patrizia ha voluto offrirci uno scorcio.
Giuseppina Rando
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| 16-08-2014 |
Ho scritto quella precisazione a beneficio dei lettori e sono davvero dispiaciuto se ti ha ferita. Ti voglio bene e non ha alcuna importanza di chi sia quel testo: siamo tutti un po' vagabondi e un po' goliardi! Sii certa che nelle mie parole non vi era alcuna intenzione polemica verso di te.
Roberto Malini
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| 16-08-2014 |
ti ho cercato al telefono in quanto le polemiche mi piacciono poco e tanto meno nei commenti.
INTERNET non c'entra niente ed io per fortuna non navigo !
Devo inviare il diario dei miei anni di liceo??????????
Per cortesia evita la supponenza di colui che ha sempre la verità in mano. Oltretutto questo scritto si lega ad un episodio che per me fu fondamentale, per me intendo per la mia vita!!!!!!!!!!!!!!!!!!non ho l'autografo di chaplin!
patrizia garofalo
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| 16-08-2014 |
Data la notorietà del personaggio, da tanto tempo circolano citazioni e poesie a lui attribuite, ma non scritte da lui. In realtà Chaplin scrisse una sola poesia: "Nocturne" (Notturno) pubblicata in "Script Magazine" nel 1934. Sicuramente però con il testo riprodotto da Tellus - oggi pubblicato in tanti blog dedicati agli aforismi - si è voluto rendere omaggio al popolare "Charlot".
Roberto Malini
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| 12-08-2014 |
no roberto, sbagli!
è una poesia di chaplin, trascritta da un mio diario del liceo e a mio avviso bellissimo e quindi offerto insieme alla foto delle mie scarpe a tellus!E allora non c\'era internet!
patrizia garofalo
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| 12-08-2014 |
Si tratta di una riflessione attribuita a Charlie Chaplin, che circola nei social network e nei blog. E' diventata virale perché raccoglie un buon numero di luoghi comuni d'effetto, come le innumerevoli false citazioni (e false poesie) che fluiscono nella rete. In realtà è opera di un goliarda italiano. Una cosa è vera: la nostra vita, spesso, è nella polvere sotto le nostre scarpe!
Roberto Malini
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